
QUARTO STATO: PRIMO MAGGIO PER IL LAVORO E LA SICUREZZA DEI LAVORATORI
di Giosafat Capulli
“O vivremo del lavoro, o pugnando si morrà”. Filippo Turati, quando scrisse l’inno dei lavoratori, non immaginava la mattanza che oggi si vive negli ambienti di lavoro. Praticamente dove si muore mentre ci si sta guadagnando il pane. La sicurezza e la dignità della classe operaia e impiegatizia, in assenza di normative accettate e praticate, vengono sistematicamente calpestate. Altro punto di riflessione per il primo di maggio, è l’integrazione di fatto che il lavoro edile e agrosilvopastorale ha creato in Italia, nonostante l’ombra del razzismo si allunghi anche su chi dovrebbe essere classe dirigente e illuminata. L’Aquila in ricostruzione pullula di operai edili che parlano tutte le lingue del mondo. Una babele di idiomi, che dovrebbe aprire i cervelli e farci capire come l’umanità sia una e una sola. Le lotte contadine, il diritto alla terra, alla casa, alla dignità, allo studio, alla sanità, alla felicità passano per la sicurezza degli ambienti lavorativi, e per uno stipendio dignitoso. Il primo di maggio sia dunque festa di riflessione e di omaggio per tutti coloro che hanno perso la vita lavorando. Operando affinché questo non accada mai più.