IL CONCLAVE IDEALE SECONDO MASSIMO PROSPEROCOCCO: MATTEO ZUPPI PAPA

di Massimo Prosperococco*
Perché Matteo Zuppi non diventerà mai Papa?
Perché era in classe al Liceo Virgilio di Roma con David Sassoli e Francesco De Gregori, era un paio di classi avanti a lui.
Già questo, per certi ambienti, è un curriculum troppo “sospetto”: uno che conosce la parola dialogo, che parla di pace senza scomodare crociate, e che magari sa pure tutte le strofe di “Rimmel”.
Zuppi è figlio di quel periodo tra il ‘68 e gli anni di piombo in cui era difficile parlare di Vangelo e si iniziava a costruire una Chiesa del dialogo, della pace, della solidarietà concreta, non delle crociate ideologiche.
Uno che ha camminato con la Comunità di Sant’Egidio, che parla con tutti, che cerca ponti invece di alzare muri.
Ed è proprio per questo che, probabilmente, non lo faranno mai Papa. Perché è troppo “umano”, troppo vicino a quel mondo reale fatto di contraddizioni, di povertà, di ricerca di giustizia. Troppo “Vangelo” e poco potere. Ma forse va bene così. Il mondo ha bisogno di pastori, non di troni. E Zuppi continuerà a essere quello che è sempre stato: uno che cammina accanto agli altri, senza bisogno di una tiara sulla testa.
Però ve lo confesso da laico, in fondo, continuo a sperare che diventi Papa, sarebbe una cosa meravigliosa. La speranza è l’ultima a morire.
*opinionista 

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