E pensare che c'era il pensieroHomeIn Evidenza

BRUTTO ESORDIO PER DI IANNI E TIRABASSI, FANNO MEGLIO DI LORO FIGORILLI E PUGLIELLI

di Luigi Liberatore – Ieri sera il Tg3 Abruzzo, rompendo per un attimo il monocorde e deprimente resoconto delle varie cancellerie giudiziarie, triste canovaccio sul quale si adagia mortalmente la nostra redazione regionale, ha dato voce ai quattro candidati-sindaco della città di Sulmona. L’occasione di poter parlare dal grande schermo ed esprimere proprie opinioni può intrappolare spesso i meno capaci, ed esaltare invece chi ha più dimestichezza col mezzo televisivo. Ma non è questo il caso dei quattro candidati che si suppone abbiano uguali e intatte abilità telegeniche, i quali in quel minuto e più concesso dalla tivvù hanno dimostrato, invece, i limiti e i pregi sottostanti alle loro singole espressioni politiche.

Luca Tirabassi

Dico subito, come mia personale valutazione, che l’intervista rilasciata da Luca Tirabassi, su cui sei liste fanno affidamento per afferrare e dare il governo di Sulmona alla destra, è stato un monologo irritante di personalismo, quasi che la sfida fosse lanciata all’abbattimento del primato negativo che vuole Sulmona mangia-sindaco, con la sicumera di primeggiare e basta. Mi è sembrato di capire che voglia vincere addirittura al primo turno. Nessun riferimento alle necessità della città, nessun riferimento a progetti. Nemmeno al “suo” tribunale in cui è di casa.

Nicola Di Ianni

Nicola Di Ianni, “metamorfizzato”, si è avviluppato nel suo filosofico egocentrismo isolazionistico, ecco perché non si è sviluppato in alcun ramo politico cittadino, chiudendo prima tutte le porte ad ogni intesa, trovando poi tutti gli usci sbarrati quando ha cercato adesioni. La sua intervista è finita con una autocelebrazione. Meglio di loro hanno fatto Angelo Figorilli, giornalista di successo e grande navigatore in senso territoriale e non in politica, ma che ha dimostrato in quel minuto di intervista di essere il miglior interprete a sinistra, avendo saputo illustrare con destrezza e freschezza il suo ipotetico cammino da sindaco di Sulmona avendo alle spalle cinque liste a sostegno della sua linea. Ha parlato, con una sintesi splendida, di turismo, di storia, di ambiente e di recupero patrimoniale come motore della rinascita della città. E poi Catia Puglielli, la quale venendo dal “basso”, cioè da una conoscenza personale e pluriennale del disagio, vicina alle problematiche soprattutto sanitarie dei deboli e dei fragili, ha utilizzato quel minuto per annunciare, con voce autorevole e anche autoritaria, la formazione di più consulte popolari in caso di vittoria a garanzia che il governo della città sia poi espressione della gente, cioè esercizio di democrazia diretta. Abbiamo a cuore la sua limpidezza di spirito, tuttavia le elezioni comunali non hanno l’abito candido che Catia Puglielli immagina e la cabina elettorale è il luogo segreto dove si commettono le peggiori eresie, dove spesso muoiono i sogni migliori.

nella foto di copertina Catia Puglielli e Angelo Figorilli

i commenti di 3 su “BRUTTO ESORDIO PER DI IANNI E TIRABASSI, FANNO MEGLIO DI LORO FIGORILLI E PUGLIELLI

  • Bella presenza per entrambi, parole sagge e ben dette. Siamo fiduciosi che ci sia il riscatto e che gli elettori votino per la sinistra e per chi interpreta i valori della solidarietà dell’accoglienza, del lavoro ed dei diritti sociali.

    8
    7
    Risposta
    • Rinascita? E da che cosa, dalla loro incapacità amministrativa?
      È sotto gli occhi di tutti il fallimento della sinistra nella passata consiliatura… hanno lasciato una città disastrata in ogni suo aspetto… dalla disoccupazione allo spopolamento, dalle strade dissestate al verde pubblico.
      Alle belle novelle non ci crede più nessuno.

      Risposta
  • Diffido della “limpidezza di spirito e dell’ abito candido” usati a proposito della candidata .
    “Timeo danaos …..”

    Risposta

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *