POLEMICHE IN CITTA’ SUL 25 APRILE: QUANDO SI VUOL FAR CREDERE CHE GLI ASINI VOLINO

di Giosafat Capulli

La regola principe del codice deontologico di chi esercita la professione giornalistica, è rispettare ed attenersi alla verità sostanziale dei fatti. Ieri ci è stato trasmesso un comunicato stampa a firma di esponenti del centro destra comunale, in cui si afferma che i manifestanti che hanno fatto irruzione al Carrefour dei quattro cantoni, avrebbero devastato la città. E lo avrebbero fatto il giorno delle celebrazioni del 25 aprile. Quindi durante la festa per la liberazione dalla dittatura fascista e da quella nazista. L’affermazione contenuta in quel documento è palesemente e chiaramente falsa. Fosse stata vera avremmo riempito il giornale di foto e di commenti. Chi ha sottoscritto quel documento, non solo è da sette anni guida amministrativa della città, ma dovrebbe esserne anche guida istituzionale, proprio per il ruolo di potere che esercita. Capiamo l’agone politico; capiamo anche il voler cogliere l’occasione polemica quando questa si presenta. Ma il falso no. Il falso è di chi racconta falsità, credendo che il cittadino, elettore o non, sia sordo e cieco. In altri termini che abbia l’anello al naso o sia al guinzaglio di qualsiasi fesseria dica chi è al potere. Sulla vicenda Carrefour sta facendo chiarezza la magistratura. Sul resto la chiarezza la può vedere chiunque. Nessuna città devastata, neanche un pezzettino di carta a terra, anche perché non siamo bambini a cui si può far credere che gli asini siano dotati di ali. La verità rende liberi. Sempre. E il 25 aprile di 80 anni fa, ha dato a chiunque la libertà di espressione, anche ai falsari dei fatti che oggi raccontano bugie.

 

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