OVIDIO IN PIAZZA XX SETTEMBRE, QUEL 30 APRILE DI CENTO ANNI FA
La statua di Ovidio, simbolo di piazza XX Settembre e della città, compie cento anni. Fu infatti inaugurata il 30 aprile 1925. Fu l’amministrazione comunale guidata da Alessandro Sardi nel 1920 a porsi l’obiettivo di erigere una statua dedicata al più illustre concittadino, il poeta Ovidio. Un obiettivo al quale mirava già dal 1884 il deputato Gennaro Sardi, che avviò contatti con lo scultore Ettore Ferrari. Una personalità che si distinse in campo artistico ma anche politico, come consigliere comunale nella Capitale e poi parlamentare con i repubblicani, per tre legislature. Ma soprattutto Ferrari, per oltre un decennio, fu Gran Maestro della Massoneria. Come ricorda Ezio Mattiocco, nel bel volume “Sulmona Ieri”, Gennaro Sardi suggerì al figlio Alessandro, divenuto parlamentare, di contattare lo scultore autore della statua ovidiana in quel di Costanza, l’antica Tomi, dove Ovidio, ormai relegato, visse i suoi ultimi giorni. L’incontro decisivo per avviare a realizzazione l’opera avvenne nel 1923, tra l’allora sindaco Pilade Perrotti e lo scultore, riferisce lo stesso Mattiocco, avvenne nell’Albergo Italia, alla presenza dell’intera giunta municipale, concludendosi con l’accordo che il Comune avrebbe pagato le spese di fusione della statua mentre l’opera sarebbe stata donata alla città dall’autore. Alta due metri e mezzo la statua sarebbe stata collocata su un basamento di travertino, con la piazza XX Settembre rimessa a nuovo, su disposizione dell’ingegnere capo del Comune Guido Conti. Alessandro Sardi, componente del governo, ebbe tutta l’autorevolezza necessaria per ottenere che alla cerimonia inaugurale partecipasse il re Vittorio Emanuele III. La data fissata per la solenne cerimonia fu per l’appunto quella del 30 aprile 1925. Il re su un treno speciale partì da Roma e alle 14 di quel giorno visitò l’impianto di elettrificazione della ferrovia ad Anversa degli Abruzzi, con una rapida visita seguita a Scanno.Il corteo da Anversa a Scanno colse di sorpresa tanti paesani della Valle Sagittario. Riscendendo a valle, l’auto reale, guidata dal sulmonese Giovanni Presutti, storico imprenditore del trasporto, fu salutato prima da una folla di gente a Bugnara, poi al bivio di Introdacqua da cittadini naturalmente accompagnati dalla banda. Il re prima di approdare in piazza XX Settembre inaugurò anche il Parco delle Rimembranze, nell’area di viale Mazzini, omaggio alla memoria dei 178 sulmonesi caduti nella Grande Guerra. Salutò a palazzo San Francesco le autorità presenti e finalmente fece il suo ingresso in piazza XX Settembre. Salutato dall’applauso di una grande folla cadde il velo che copriva la statua ed ecco apparire il Sommo Poeta, quasi a significare con quell’atto solenne il suo ideale ritorno in patria, dopo la “relegatio” subita sulle rive del Mar Nero. Alla cerimonia furono presenti anche il ministro di Romania, Alexandru Emil Lahovary e il senatore Enrico Cocchia, professore nella Reale Università di Napoli, che pronunciò l’orazione ufficiale. Nel 2018 la statua è stata restaurata grazie al contributo del Sulmonese Maurizio Bevilacqua, allora sindaco della Città di Vaughan (Canada). In una conferenza che terrà Fabio Maiorano, rettore dell’Università Sulmonese della Libera Età, domani 30 aprile, alle ore 16.30, sarà ricordato quell’evento. L’incontro si svolgerà nella sede della sezione sulmonese dell’Archivio di Stato.