
TOTOELEZIONI AL VIA, PESANO LE INCOGNITE ASTENSIONISMO E VOTO DISGIUNTO
L’astensionismo elettorale e il voto disgiunto sono le probabili incognite che condizioneranno il risultato delle amministrative del 25 e 26 maggio. Una campagna elettorale finora in sordina, se non proprio silente, e per adesso senza spunti di particolare interesse, se non quelli della “caccia” al candidato e alle firme per sostenere le liste, potrebbe incentivare l’astensionismo di tanti cittadini propensi a rinunciare al diritto e dovere del voto. Un astensionismo consistente sarebbe una sconfitta per tutti, per la città anzitutto, non solo per le coalizioni e per i candidati sindaci e candidati consiglieri comunali. Dunque sta proprio a loro il compito, sicuramente impegnativo, di promuovere una campagna elettorale fondata sul sereno ma serio confronto sui problemi della città e sulle proposte di soluzione. La polemica, le ostilità reciproche e lo scontro frontale servono a poco. Senza però rinunciare mai ad analisi approfondite e obiettive, non ammantate del velo dell’ipocrisia e delle convenienze, sulle condizioni reali della città e sulle effettive responsabilità di uomini e partiti che hanno provocato il degrado politico e sociale che da anni soffre Sulmona. Al di là del compiacimento unanime sulla grande bellezza della città e sulle sue potenzialità, mai valorizzate al meglio. Una città da servire, non da usare, come purtroppo è già accaduto a più riprese, per interessi e calcoli di parte o peggio ancora per ambizioni personalissime. Pronostici se ne fanno tanti in questo momento. Ma nulla può essere dato per certo. Le coalizioni in campo possono giocarsela tutta la partita fino al “fischio finale” del 26 maggio. Bisognerà vedere se ci sarà un vincitore al primo turno o se invece il voto porterà al turno di ballottaggio. Nel mezzo della questione affiora l’altra incognita: il voto disgiunto. La possibilità offerta agli elettori di votare il candidato consigliere di uno schieramento (centrodestra, centrosinistra, polo riformista e Metamorfosi) e il candidato sindaco di un’altra delle formazioni in lizza. Nel 2021 il voto disgiunto ebbe infatti un peso decisivo, nella lotta tra i due candidati più forti, Gianfranco Di Piero, eletto sindaco e l’avversario Andrea Gerosolimo, che addirittura decise di ritirarsi dal ballottaggio, prendendo atto di un voto che favorendo le liste della sua coalizione ebbe invece a penalizzare la sua candidatura. Al contrario del rivale che raccolse più voti rispetto a quelli delle forze della sua coalizione. E nelle perplessità e incertezze che gli elettori accusano anche stavolta il voto disgiunto potrebbe fare ancora la sua parte.