
AL VIA LA 23^ EDIZIONE DEL SENTIERO DELLA LIBERTÀ: IN CAMMINO NEL NOME DELLA RESISTENZA
Camminare per ricordare, camminare per costruire futuro. Il Sentiero della Libertà non è solo una marcia, ma un atto di memoria attiva, un gesto collettivo che unisce generazioni diverse nella riscoperta dei valori fondanti della nostra democrazia. È una Resistenza che si rinnova ogni anno, con scarpe impolverate e occhi pieni di storia, lungo i sentieri che attraversano la Maiella come una ferita ancora aperta ma mai dimenticata.

“Celebriamo la resistenza nelle diverse forme, ma soprattutto la resistenza umanitaria combattuta con altre armi: la solidarietà e l’accoglienza verso l’altro”. Con queste parole Maria Rosaria La Morgia, presidente uscente dell’associazione Il Sentiero della Libertà, e Graziano Litigante, docente del Polo Ovidio e nuovo presidente, hanno dato il via questa mattina alla 23esima edizione del Freedom Trail, nell’anno in cui ricorre l’ottantesimo anniversario dalla Liberazione dal nazifascismo.
A fare da cornice alla cerimonia di apertura, la suggestiva piazza XX Settembre di Sulmona, città insignita della medaglia d’argento al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per l’attiva partecipazione alla lotta partigiana. Da qui ha preso ufficialmente il via il cammino rievocativo, preceduto dai saluti istituzionali e dai passaggi di testimone all’interno dell’associazione promotrice, con Graziano Litigante che raccoglie l’eredità lasciata da Maria Rosaria La Morgia, da sempre punto di riferimento dell’evento.
La Morgia continua comunque a dare il suo contributo, entrando a far parte del comitato culturale che affianca il nuovo direttivo. Proprio dopo gli interventi in piazza, il simbolico taglio del nastro che ha dato ufficialmente il via alla marcia è stato affidato a Franca Del Monaco, tra i fondatori del Freedom Trail e anch’essa componente del comitato culturale.
«Come in tutte le edizioni dal 2001, ricordiamo e facciamo storia camminando nella storia, nei luoghi della memoria – ha dichiarato Maria Rosaria La Morgia – ricordando i valori che hanno ispirato quella Resistenza, che è la Resistenza che noi chiamiamo umanitaria, ovvero quella portata avanti senza armi ma attraverso l’aiuto, l’accoglienza e la solidarietà verso antifascisti e prigionieri che dovevano attraversare la Maiella per sfuggire a nazisti e fascisti». La Morgia ha poi ricordato come, camminando sul sentiero, si tenga viva anche la memoria della Resistenza armata della Brigata Maiella e di figure come Gilberto Malvestuto, «protagonista da non dimenticare». Sottolineando la grande partecipazione di circa 300 persone, ha ribadito l’importanza di «continuare questo cammino», affinché il passato possa essere trasmesso soprattutto ai più giovani.
Sulla stessa linea le parole di Graziano Litigante, che ha posto l’accento sul valore educativo dell’iniziativa: «La parte importante è rappresentata proprio dai giovani. Organizziamo il Sentiero della Libertà soprattutto per loro, perché il nostro compito è quello di trasmettere la memoria di un passato che ha reso grande l’Italia e le ha dato la possibilità di essere un Paese democratico, giusto e libero». Litigante ha anche sottolineato come la resistenza umanitaria, sebbene meno trattata nei manuali scolastici, «fa parte anch’essa della nostra storia, al pari della Resistenza partigiana».
Il percorso, lungo circa 60 chilometri da percorrere in tre giorni, ricalca quello che fu l’itinerario della libertà per tanti prigionieri alleati e civili italiani durante l’occupazione nazista. Dopo il raduno al palazzetto dello sport di via XXV Aprile, la prima tappa si è snodata fino a Campo di Giove, dove, alle 15.30, è previsto l’arrivo dei partecipanti e un momento di accoglienza.
Domani, sabato 26 aprile, il cammino proseguirà verso Taranta Peligna, con una sosta carica di significato presso il sacrario della Brigata Maiella, simbolo della Resistenza abruzzese. Domenica 27 aprile, infine, gli ultimi venti chilometri porteranno i marcianti oltre la linea Gustav, fino a Casoli, dove l’arrivo sarà accolto da una comunità in festa.
Il Freedom Trail continua a essere un’esperienza educativa e civile molto sentita, con circa 300 partecipanti in totale, molti dei quali giovani studenti. L’edizione di quest’anno registra una significativa partecipazione di scuole non solo del territorio peligno, ma anche da altre realtà come Casoli, Castel di Sangro, Roma e Lanciano, a testimonianza del valore nazionale dell’iniziativa. «Speriamo che il tempo ci assista – ha concluso Litigante – perché le previsioni annunciano pioggia, ma restiamo fiduciosi».
Un cammino della memoria e dell’identità, quello del Sentiero della Libertà, che da oltre vent’anni unisce passato e presente, rinnovando nei cuori e nei passi dei partecipanti i valori di democrazia, giustizia e umanità.