
TRIBUNALI ABRUZZESI IN ODORE DI SOPPRESSIONE: IL 7 MAGGIO INCONTRO DECISIVO CON IL MINISTRO NORDIO
Sulmona e gli altri tre Tribunali minori dāAbruzzo (Avezzano, Lanciano e Vasto) continuano a lottare per la loro sopravvivenza. Un incontro previsto per il 7 maggio con il Ministro della Giustizia Carlo Nordio potrebbe rappresentare un punto di svolta decisivo. Ā Accogliendo lāappello del Coordinamento per la salvaguardia dei Tribunali abruzzesi sub-provinciali, il Ministro Nordio ha confermato un incontro a Roma con una delegazione rappresentativa, guidata dallāOrdine Forense di Sulmona. Lāiniziativa, promossa dal presidente dell’ordine forense peligno, Luca Tirabassi e anticipata giĆ nellāassemblea degli Avvocati del 26 marzo scorso, mira ad affrontare direttamente la questione della definitiva stabilizzazione dei presidi giudiziari di Sulmona, Avezzano, Lanciano e Vasto, tuttora considerati āin odore di soppressioneā.
La situazione attuale: tribunali sospesi tra proroghe e incertezze
I quattro tribunali non provinciali dellāAbruzzo si trovano da anni in una condizione di sospensione: formalmente soppressi dalla riforma della geografia giudiziaria del 2012, ma di fatto ancora operativi grazie a una serie di proroghe che ne hanno impedito la chiusura definitiva. Lāultima proroga li mantiene attivi fino al 31 dicembre 2025, ma il timore crescente ĆØ che, senza un intervento legislativo strutturale, dal 1° gennaio 2026 vengano effettivamente chiusi.
Questi presidi sono ritenuti fondamentali non solo per lāamministrazione della giustizia nei territori interni dellāAbruzzo, spesso montani e difficilmente raggiungibili, ma anche per la tenuta economica e sociale delle rispettive comunitĆ . La chiusura di un tribunale rappresenterebbe infatti un ulteriore impoverimento dei servizi pubblici e unāulteriore spinta verso lo spopolamento.
Il caso Sulmona: un presidio fondamentale nel cuore dellāAppennino
Tra i quattro, il Tribunale di Sulmona ĆØ forse quello che più emblematicamente rappresenta il paradosso della situazione. Situato in unāarea montana centrale, lontana dai grandi centri come LāAquila o Pescara, Sulmona serve un vasto territorio con evidenti difficoltĆ logistiche e infrastrutturali. La sua soppressione obbligherebbe cittadini, avvocati, forze dellāordine e operatori della giustizia a lunghi e costosi spostamenti, penalizzando soprattutto le fasce più deboli della popolazione.
Lāavvocatura locale, con il Presidente Tirabassi, ĆØ da tempo mobilitata per la difesa del Tribunale. A Sulmona si ĆØ sviluppata una vera e propria rete di alleanze tra istituzioni, sindacati, amministratori locali e societĆ civile per tenere alta lāattenzione su questa battaglia.
Lāincontro con Nordio: una richiesta di certezze e una nuova proroga tecnica
Il 7 maggio, a Roma, la delegazione chiederĆ al Ministro Nordio due cose fondamentali: innanzitutto un aggiornamento concreto sullo stato dellāiter normativo che dovrebbe sancire la permanenza dei tribunali sub-provinciali; in secondo luogo, lāadozione di una proroga ātecnicaā, auspicabilmente prima della pausa estiva, che permetta una programmazione serena delle udienze oltre la fatidica scadenza del 1° gennaio 2026.
Un passo necessario ā secondo lāavv. Tirabassi ā per evitare che il vuoto normativo si trasformi in caos amministrativo e in interruzione della continuitĆ giudiziaria.
Conclusioni
La battaglia per i tribunali sub-provinciali abruzzesi ĆØ tuttāaltro che conclusa. La posta in gioco ĆØ alta: non si tratta solo di difendere quattro edifici, ma di garantire ai cittadini un accesso equo alla giustizia, soprattutto nelle aree interne. Il 7 maggio potrebbe essere un giorno decisivo per il futuro della giustizia in Abruzzo. La speranza, espressa da tutto il foro di Sulmona, ĆØ che il Ministro Nordio ascolti e dia risposte concrete.