METANODOTTO SNAM: L’AMMINISTRAZIONE DEI BENI SEPARATI DI PAGANICA-SAN GREGORIO CHIEDE UN NO A REGIONE E COMUNE
Questo il messaggio forte e chiaro arrivato nellāassemblea pubblica che si ĆØ tenuta ieri a Paganica, frazione dellāAquila, organizzata dallāAmministrazione separata dei beni di uso civico di Paganica e San Gregorio, a cui hanno preso parte, sotto la tensostruttura della villa comunale, oltre al presidente Nando Galletti, Mario Pizzola, portavoce del comitato Non Snam di Sulmona, dove ĆØ in costruzione la centrale di spinta di Casa Pente, Manuele Amadio del No Snam LāAquila, Renato Di Nicola, del coordinamento nazionale per il clima fuori dal fossile.
Presenti anche il consigliere regionale del Partito Democratico, Pierpaolo Pietrucci, firmatario di un risoluzione in Consiglio regionale, e per il Consiglio comunale dell’Aquila, per il Partito democratico,Ā il capogruppo e segretario provinciale Stefano AlbanoĀ la ex parlamentare Stefania Pezzopane, Stefano Palumbo, e di LāAquila coraggiosa, Simona Giannangeli, Mattia Lolli di Legambiente nazionale, Renato Di Nicola, del coordinamento Per il clima, fuori dal fossile.
Ha esordito Pizzola, in prima linea anche contro la centrale di spinta in fase di realizzazione a Sulmona: āla Snam per noi ĆØ un alieno, non ha nulla a che fare con questo territorio, e riteniamo l’opera illegale. Lāarticolo uno della Costituzione dice che la sovranitĆ appartiene al Popolo, e il popolo abruzzese, attraverso i suoi rappresentanti, si era espresso con sette delibere di giunta che davano parere contrario, negando cioĆØ lāintesa con lo Stato alla realizzazione dell’opera. Lo stesso ĆØ accaduto in Umbria, quindi la Snam va avanti nonostante il no di due Regioni. Il governo ha autorizzato lo stesso lāopera, eppure si poteva trovare un tracciato alternativo, rispetto a questo che sventra le montagne, con il passaggio in mare, del resto l’infrastruttura si chiama Linea adriatica, Snam ha però detto che ci sono criticitĆ su quell’ipotesi, ma senza mai spiegare quali. Che strano poi, per eolico e solare a decidere sono le Regioni, per il gas decide lo Stato e basta. Siamo pronti alla disobbedienza civile e pacifica, nella consapevolezza che siamo dalla parte della ragioneā.
Galletti ha ancora una volta ricordato che lāopera attraverserĆ anche 36 ettari di territorio di uso civico a ridosso di Paganica, distruggendo cave di tartufo con danni milionari, sorgenti, boschi vetusti, e passando a poche decine di metri dal celebre santuario della Madonna dāAppari; e anche in prossimitĆ dei centri abitati.
āAncora una volta siamo qui a discutere di questo attraversamento sul nostro territorio – ha incalzato il presidente Asbuc -, uno dei pochi rimasti ad opporsi, per i danni enormi che comporterĆ . Non ci dobbiamo rassegnare ai 0,60 centesimi al metro quadro offerti ai proprietari dei terreni dalla Snam per gli espropri, non dobbiamo accontentarci delle briciole, la dignitĆ non ha un prezzo, la sicurezza dei cittadini non ĆØ in vendita. Lāeconomia secolare degli usi civici, dei beni collettivi sarĆ devastata e noi dell’Asbuc abbiamo reintegrato tutti i terreni di uso civico, estromettendo gli abusivi e non daremo mai lāassenso al passaggio del metanodotto. Noi non ci fidiamo delle rassicurazioni sulla sicurezza di questa infrastruttura in caso di forte terremoto”.
Amadio ha ricordato che “anche il sindaco dellāAquila Pierluigi Biondi, di Fdi, come pure lāassessore comunale allāAmbiente, Fabrizio Taranta, della Lega, avevano preso posizione contro questāopera, promettendo azioni conseguenti, di chiedere una revisione del tracciato.Poi invece si sono adeguati al volere del governo di Giorgia Meloni, ed entrambi sono spariti dal radar, silenzio assoluto, e lo stesso dicasi di tanti sindaci del centrodestra lungo il tracciato,Ā compreso quello di Navelli, Paolo Federico. Una totale sottomissione alla volontĆ del governo a loro ‘amico’, insomma, a discapito del territorio e dei cittadini che dovrebbero rappresentare. Ed ĆØ una menzogna quella sui tanti posti di lavoro che la realizzazione di questa infrastruttura potrĆ creare, la Snam porterĆ le sue maestranzeā.
Il consigliere regionale Pietrucci ha dunque illustrato la risoluzione, giĆ depositata, a sua firma che chiede al presidente della Regione, Marco Marsilio, di Fdi, di Ā āsostenere in tutte le sedi istituzionali la posizione di assoluta contrarietĆ della Regione Abruzzo al progetto Linea Adriaticaā, chiedendo al governo, di Ā āapprovare una normativa che assegni alle Regioni il compito di individuare le aree idonee relative alle infrastrutture metanifere, escludendo in via prioritaria i territori ad alto rischio sismico ed idrogeologicoā, di rivedere altresƬ le distanze di sicurezza, “poichĆ© le norme attuali non garantiscono lāincolumitĆ dei cittadini e la sicurezza dei beniā, e di sottoporre “il progetto Linea Adriatica ad una nuova Valutazione di Impatto Ambientale, essendo irragionevole considerare āeternaā la Via del 2011ā.
“Spendere 2,5 miliardi di euro per unāopera inutile, quale ĆØ la Linea Adriatica Snam, ĆØ un crimine economico il cui costo sarĆ pagato dai cittadini attraverso un immotivato aumento della bolletta energetica – ha detto dunque Pietrucci -. Tale somma potrebbe essere, invece, utilmente impiegata per incentivare lo sviluppo delle fonti energetiche pulite e rinnovabili, per le comunitĆ energetiche e per mettere in sicurezza il territorio. Eā arrivato anche il momento di partire con una raccolta firme e una petizione-. La risoluzione in ogni caso servirĆ a stanare chi dirĆ no, perchĆ© finalmente dovrĆ metterci la faccia. Del resto cāĆØ purtroppo parte della classe politica giĆ allineata agli interessi della Snam. Dimenticando che la Regione Abruzzo ha espresso ripetutamente la propria contrarietĆ al progetto Linea Adriatica attraverso 11 risoluzioni approvate, con voto unanime, dal Consiglio Regionale e 7 delibere di Giunta Regionale con cui ĆØ stata negata lāintesa con lo Stato per la realizzazione dellāoperaā.