METANODOTTO SNAM: A PAGANICA AFFOLLATA ASSEMBLEA CONTRO LA SUA REALIZZAZIONE
No alla realizzazione del metanodotto. A Paganica assemblea affollata per dire no a quella che hanno definito la morte definitiva delle aree interne. A seguire riportiamo il testo integrale dell’intervento del segretario del circolo Pd “L’Aquila Centro” Alessandro Tettamanti.
“Un argomentazione che circola sul territorio è che ormai sia troppo tardi. Una forma di rassegnazione che non possiamo permetterci – ha affermato Tettamanti –
se è vero infatti che non siamo forti al pari della Società nazionale metanodotto (Snam) – che cerca e fa leva in tutti i modi sul sentimento di rassegnazione della popolazione – è altrettanto vero che con la nostra azione civile possiamo infastidirla parecchio, essere quotidiano fumo nei suoi occhi, fino a costringerla ad ascoltarci e cambiare i suoi piani.
È questo ciò che fanno le resistenze, che cito sobriamente il giorno prima del 25 aprile, ed è questo che le popolazioni locali possono fare.
Lo dobbiamo alla nostra terra che non si merita un’opera inutile, che nessun privato si sognerebbe di fare, ma che conviene solo a Snam e al giro d’affari che il metanodotto potrebbe creare con gli appalti tramite soldi pubblici, i nostri, i cui costi, in caso di perdita, ci ritroveremmo a pagare nelle nostre bollette.
Il gas che vogliono far passare sventrando il nostro Appennino NON serve al fabbisogno degli italiani e alimenterebbe l’utilizzo delle energie da fonti fossili di cui ormai tutto il mondo razionale chiede di smettere al più presto di utilizzare per contrastare il cambiamento climatico.
Una resistenza che abbiamo il dovere di fare per non farci togliere il futuro delle nostre già problematiche aree interne, di cui in molti si riempiono la bocca, ma poi pensano sia tollerabile farci passare un’opera inutile che svaluta il territorio e che non corrisponde certo a nessuna strategia di sviluppo sostenibile.
Tutt’altro, il metanodotto sarebbe un detrattore unico nel genere, che allontanerebbe ogni attrattività implementando lo spopolamento in corso.
Chiediamo servizi per restare, come risposta ci sventrano le Montagne in cui viviamo con un tubo inutile, con signorie anche di 40metri da installare in zone molte sismiche, pensando di poterci ricomprare con un piatto di lenticchie.
Noi abbiamo tutt’altre innovative idee per le terre alte in cui viviamo – ha concluso il dirigente del Pd aquilano – e che vogliamo mettere in pratica, legate all’Agricoltura , all’allevamento , alla ricettività, a un risveglio culturale dell’Appennino, laboratorio per nuove possibilità di vita.
Le vite delle aree interne contano, e anche solo per questo, per la nostra dignità, vale la pena battersi”