BERE CAFFÈ AMARO OGNI GIORNO: BENEFICI PER LA SALUTE E LONGEVITÀ

A cura del dott. Maurizio Proietti – L’abitudine di bere caffè amaro ogni giorno è sempre più riconosciuta per i suoi numerosi benefici sulla salute. Non solo un piacere per il palato, il caffè, in particolare quello consumato senza zucchero, si rivela un potente alleato per l’organismo umano. Studi recenti confermano che il caffè amaro ha effetti positivi su vari aspetti della nostra salute, come il metabolismo, la bellezza della pelle, la salute mentale e la longevità, rendendolo uno degli ingredienti più versatili in una alimentazione sana ed equilibrata. Tuttavia, è importante mantenere il consumo entro limiti moderati per trarne il massimo vantaggio.

Benefici per il metabolismo e il dimagrimento

Il caffè amaro è noto per le sue proprietà stimolanti grazie alla presenza di caffeina, che accelera il metabolismo attraverso il processo di termogenesi. La termogenesi è un fenomeno che porta all’aumento della produzione di calore nel corpo, contribuendo così al consumo di energia e favorendo un relativo dimagrimento. La caffeina stimola il sistema nervoso centrale, migliorando l’ossidazione dei grassi e la mobilitazione degli acidi grassi, facilitando la riduzione del grasso corporeo. In effetti, è stato dimostrato che l’assunzione di caffeina può incrementare il tasso metabolico giornaliero di circa il 3-11% (Dulloo et al., 1999). Inoltre, numerosi studi hanno suggerito che il caffè può anche migliorare la performance fisica, aumentando l’energia disponibile durante l’esercizio, favorendo così una maggiore attività fisica che a sua volta contribuisce alla perdita di peso (Higgins et al., 2017).

Effetti positivi sull’umore e sulle funzioni cognitive

Il caffè è ampiamente conosciuto per i suoi effetti positivi sul miglioramento dell’umore e delle funzioni cognitive. La caffeina, la principale sostanza psicoattiva del caffè, ha un effetto stimolante sul sistema nervoso centrale, migliorando l’umore, aumentando l’alertness e riducendo la percezione di fatica. [1] L’aroma del caffè stesso è sufficiente per sollevare il morale, come testimoniano numerosi studi psicologici. La caffeina, inoltre, è associata al miglioramento delle capacità mnemoniche e dell’attenzione. Studi scientifici hanno confermato che il consumo di caffeina può anche ritardare l’insorgenza di malattie neurodegenerative come la malattia di Parkinson e Alzheimer, proteggendo il cervello dai danni causati dal deterioramento cellulare e dall’infiammazione cronica (Bennett et al., 2010).

Longevità e benefici antiossidanti

Il caffè amaro è ricco di antiossidanti, che svolgono un ruolo cruciale nella protezione contro i danni dei radicali liberi. I radicali liberi sono molecole instabili che danneggiano le cellule e accelerano il processo di invecchiamento, nonché l’insorgenza di malattie croniche. Gli antiossidanti del caffè, come gli acidi clorogenici, hanno dimostrato di ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, migliorando la salute del cuore, e di proteggere la pelle dagli effetti dell’invecchiamento precoce (Bermúdez et al., 2022). [2] Il consumo regolare di caffè, entro dosi moderate, è stato anche correlato con una riduzione del rischio di sviluppare diabete di tipo 2, cirrosi epatica e, secondo alcune ricerche, potrebbe contribuire a ridurre il rischio di alcuni tipi di cancro, come il tumore al fegato (Freedman et al., 2012).

Il caffè e la protezione cardiovascolare

Un altro beneficio significativo del caffè amaro riguarda la salute cardiovascolare, in particolare nelle donne. Diversi studi suggeriscono che il consumo regolare di caffè può ridurre il rischio di infarto e di malattie cardiovascolari, probabilmente grazie ai suoi effetti sul miglioramento della sensibilità all’insulina e sulla riduzione dell’infiammazione (Santos et al., 2021). Inoltre, alcuni studi indicano che il caffè può svolgere un ruolo protettivo durante la menopausa, riducendo i sintomi legati alla diminuzione degli estrogeni, come l’aumento del rischio di malattie cardiache (Micha et al., 2017).

Il caffè e i pesticidi: un aspetto critico

Un aspetto che non deve essere trascurato riguarda la presenza di pesticidi nel caffè, specialmente nel caffè non biologico. La coltivazione intensiva del caffè spesso comporta l’uso di pesticidi per proteggere i raccolti, che possono finire nel prodotto finale e, se consumati in grandi quantità, potenzialmente danneggiare la salute. I residui di pesticidi più comuni nel caffè includono sostanze come il clorpirifos e il malation, che sono stati collegati a effetti negativi sul sistema nervoso e sulla salute riproduttiva. Per ridurre l’esposizione a tali sostanze, è consigliabile optare per caffè biologico, che viene coltivato senza l’uso di pesticidi chimici (Parvez et al., 2018).

Conclusioni

In sintesi, bere caffè amaro quotidianamente può avere effetti positivi sull’organismo, favorendo il dimagrimento, migliorando l’umore e le capacità cognitive; contribuendo, inoltre, alla protezione contro malattie croniche come il diabete e le malattie neurodegenerative. Tuttavia, è fondamentale non esagerare con le quantità, limitandosi a circa 3 tazzine al giorno, e preferire il caffè biologico per evitare l’esposizione a pesticidi dannosi. Integrato in una dieta equilibrata, il caffè amaro può dunque rappresentare un alleato importante per la salute e la longevità.

[1] L’allerta si riferisce allo stato di attenzione attiva, caratterizzato da un’elevata consapevolezza sensoriale. È la capacità di essere vigili, pronti a riconoscere e agire in risposta a una situazione particolare, come un problema o un pericolo.

[2] L’acido clorogenico, chimicamente noto anche come acido 3-caffeilchinico, è un polifenolo presente in molte piante, in particolare nel caffè verde. È un estere formato dall’unione dell’acido caffeico con l’acido (L)-chinico. Questo composto ha mostrato effetti potenziali sul metabolismo del glucosio, contribuendo a ridurre i picchi glicemici dopo i pasti.

Bibliografia

Bennett, D. A., et al. (2010). Caffeine and the risk of Parkinson’s disease. Neurobiology of Aging, 31(5), 897-907.
Bermúdez, B., et al. (2022). Antioxidants in coffee and their effects on skin aging.Antioxidants, 11(1), 98-105.
Dulloo, A. G., et al. (1999). Caffeine and coffee consumption: its effects on metabolic rate and body fat loss. International Journal of Obesity, 23(6), 625-633.
Freedman, N. D., et al. (2012). Coffee and cancer risk: a meta-analysis of the literature.American Journal of Epidemiology, 176(5), 327-338.
Higgins, J. P., et al. (2017). Caffeine for athletic performance. Cochrane Database of Systematic Reviews, 2017(12).
Micha, R., et al. (2017). Caffeine and cardiovascular disease: systematic review and meta-analysis. BMJ, 357, j2157.
Parvez, S., et al. (2018). Pesticide residues in coffee and their potential effects on human health. Environmental Science and Pollution Research, 25(36), 35992-36004.
Santos, D. A., et al. (2021). Coffee consumption and cardiovascular risk: a review of epidemiological studies. European Journal of Clinical Nutrition, 75(7), 963-974.

 

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