LE STORICHE LOCANDINE DEL TEATRO CANIGLIA DONATE AL COMUNE: UN PATRIMONIO CULTURALE RESTITUITO ALLA CITTÀ
SULMONA – Un gesto di grande valore simbolico e culturale ha avuto luogo questa mattina a Palazzo San Francesco, dove la famiglia Speranza ha ufficialmente donato al Comune di Sulmona la collezione privata delle storiche locandine del Teatro Comunale Maria Caniglia. L’atto di donazione è stato sottoscritto alla presenza del Segretario Generale Giovanna Di Cristofano, della dirigente del 1° Settore Maurizia Di Massa, e degli eredi dell’Avv. Pasquale Speranza: Enrica, Carlo e Serafino Speranza.
L’iniziativa, che sarà celebrata pubblicamente domenica 27 aprile alle ore 10:00 con una cerimonia nel Foyer del Teatro Caniglia, restituisce alla comunità un importante frammento della propria memoria teatrale. A rendere ancora più significativa la donazione è la figura dell’Avvocato Pasquale Speranza, ricordato nell’atto come non solo grande appassionato di teatro, ma anche socio fondatore e presidente del Teatro Club Sulmona, associazione nata nel 1959 e attiva per quasi cinquant’anni in collaborazione con ETI ed ATAM per la promozione della stagione teatrale sulmonese.
Tra i suoi meriti anche l’ideazione del Premio Nazionale Maschera d’Oro e del Festival Nazionale dell’Operetta, eventi che hanno contribuito a rendere il Caniglia un punto di riferimento culturale a livello nazionale.
Le locandine, che saranno esposte in maniera permanente all’interno del Teatro, rappresentano testimonianze preziose di una storia artistica di altissimo profilo, che ha portato a Sulmona artisti e compagnie di fama nazionale e internazionale. Il Comune, insieme all’Associazione PON ALUMNI, promotrice dell’evento, ha voluto sottolineare l’importanza della collezione come strumento di conoscenza, memoria e valorizzazione del patrimonio teatrale cittadino.
Durante la cerimonia di domenica sarà inoltre inaugurata una targa in ottone con la dicitura “Collezione dell’Avvocato Pasquale Speranza”, a perenne ricordo dell’origine privata del prezioso lascito e della passione instancabile dell’avvocato per il teatro e la cultura sulmonese.
Un atto d’amore per la città, che conferma come la memoria storica possa trasformarsi in bene comune e in stimolo per le nuove generazioni.