CELESTINO, FRANCESCO, BENEDETTO E GIOVANNI PAOLO II. L’AQUILA E I SUOI PAPI. UN INNO ALLA CRISTIANA SPIRITUALITA’

di Giosafat Capulli

L’Aquila- Ed ecco che, con la morte di Papa Francesco, l’UmanitĆ  ha perso uno dei massimi esponenti della Chiesa Spirituale. Questo grande filone culturale, la SpiritualitĆ  contrapposta alla carnalitĆ , che da sempre ĆØ dibattuto spartiacque all’interno del cattolicesimo. Tutto ebbe inizio con Celestino V nel 1294, il poverello del Morrone che con la sua Porta Santa e il Suo Primo Giubileo della storia aperto a tutti, in primis agli ultimi, portò la SpiritualitĆ  al centro del mondo Cristiano. Celestino pagò questo suo ā€œardireā€ con la morte nella Rocca di Fumone, provocatagli da Bonifazio VIII, che della chiesa carnale era il simbolo. Ā L’Aquila ha poi conosciuto Papa Benedetto XVI che nel 2009, in pieno terremoto, posò il suo Pallio sulla teca di Celestino V. Annunciando con due anni di anticipo che avrebbe seguito il suo esempio. Vale a dire la rinuncia al papato. Prima ancora di Papa Benedetto, L’aquila ha visto Giovanni Paolo II, l’uomo che amava il Gran Sasso e la chiesetta di San Pietro della Ienca, che grazie all’impegno di un socialista e consigliere comunale, Pasquale Corriere, ĆØ divenuta il primo santuario in Europa dedicato al Papa slavo. Ā Ma torniamo ad oggi. Papa Francesco nel 2022 ha riconsegnato alla chiesa Spirituale il riconoscimento che gli altri due Papi non avevano osato dare, vale a dire l’apertura della Porta Santa. In quel gesto tutto si ĆØ svelato. ā€œI Pastori della Chiesa che devono odorare di gregge; chi sono io per giudicare l’omosessualitĆ ; l’accoglienza dei migranti come dovere di ogni cristiano; la povertĆ  come valore evangelicoā€. Un ultimo punto va sottolineato, un Papa Gesuita e Francescano. Un Papa, che da laico. associo al dolore che mi ha provocato l’immagine di quel bambino spiaggiato in Turchia, che la madre aveva affidato al mare sperando per lui in una vita migliore, e che dentro il giubottino, cucita, aveva la pagella. Come a dire: ho diritto a vivere una vita dignitosa pure io.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarĆ  pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *