
L’ULTIMO DISCORSO SCRITTO DA PAPA FRANCESCO PER LA PASQUA DI QUEST’ANNO. IL SUO TESTAMENTO SPIRITUALE
Fratelli e sorelle, buona Pasqua!
Oggi nella Chiesa finalmente risuona lāalleluia, riecheggia di bocca in bocca, da cuore a cuore, e il suo canto fa piangere di gioia il popolo di Dio nel mondo intero.
Dal sepolcro vuoto di Gerusalemme giunge fino a noi lāannuncio inaudito: Gesù, il Crocifisso, Ā«non ĆØ qui, ĆØ risortoĀ» (LcĀ 24,6). Non ĆØ nella tomba, ĆØ il vivente!
Lāamore ha vinto lāodio. La luce ha vinto le tenebre. La veritĆ ha vinto la menzogna. Il perdono ha vinto la vendetta. Il male non ĆØ scomparso dalla nostra storia, rimarrĆ fino alla fine, ma non ha più il dominio, non ha più potere su chi accoglie la grazia di questo giorno.
Sorelle e fratelli, specialmente voi che siete nel dolore e nellāangoscia, il vostro grido silenzioso ĆØ stato ascoltato, le vostre lacrime sono state raccolte, nemmeno una ĆØ andata perduta! Nella passione e nella morte di Gesù, Dio ha preso su di sĆ© tutto il male del mondo e con la sua infinita misericordia lāha sconfitto: ha sradicato lāorgoglio diabolico che avvelena il cuore dellāuomo e semina ovunque violenza e corruzione. LāAgnello di Dio ha vinto! Per questo oggi esclamiamo: Ā«Cristo, mia speranza, ĆØ risorto!Ā» (Sequenza pasquale).
SƬ, la risurrezione di Gesù ĆØ il fondamento della speranza: a partire da questo avvenimento, sperare non ĆØ più unāillusione. No. Grazie a Cristo crocifisso e risorto, la speranza non delude!Ā Spes non confundit!Ā (cfrĀ RmĀ 5,5). E non ĆØ una speranza evasiva, ma impegnativa; non ĆØ alienante, ma responsabilizzante.
Quanti sperano in Dio pongono le loro fragili mani nella sua mano grande e forte, si lasciano rialzare e si mettono in cammino: insieme con Gesù risorto diventano pellegrini di speranza, testimoni della vittoria dellāAmore, della potenza disarmata della Vita.
Cristo ĆØ risorto! In questo annuncio ĆØ racchiuso tutto il senso della nostra esistenza, che non ĆØ fatta per la morte ma per la vita. La Pasqua ĆØ la festa della vita! Dio ci ha creati per la vita e vuole che lāumanitĆ risorga! Ai suoi occhi ogni vita ĆØ preziosa! Quella del bambino nel grembo di sua madre, come quella dellāanziano o del malato, considerati in un numero crescente di Paesi come persone da scartare.
Quanta volontà di morte vediamo ogni giorno nei tanti conflitti che interessano diverse parti del mondo! Quanta violenza vediamo spesso anche nelle famiglie, nei confronti delle donne o dei bambini! Quanto disprezzo si nutre a volte verso i più deboli, gli emarginati, i migranti!
In questo giorno, vorrei che tornassimo a sperare e ad avere fiducia negli altri, anche in chi non ci è vicino o proviene da terre lontane con usi, modi di vivere, idee, costumi diversi da quelli a noi più familiari, poiché siamo tutti figli di Dio!
Vorrei che tornassimo a sperare che la pace ĆØ possibile! Dal Santo Sepolcro, Chiesa della Risurrezione, dove questāanno la Pasqua ĆØ celebrata nello stesso giorno da cattolici e ortodossi, sāirradi la luce della pace su tutta la Terra Santa e sul mondo intero. Sono vicino alle sofferenze dei cristiani in Palestina e in Israele, cosƬ come a tutto il popolo israeliano e a tutto il popolo palestinese. Preoccupa il crescente clima di antisemitismo che si va diffondendo in tutto il mondo. In pari tempo, il mio pensiero va alla popolazione e in modo particolare alla comunitĆ cristiana di Gaza, dove il terribile conflitto continua a generare morte e distruzione e a provocare una drammatica e ignobile situazione umanitaria. Faccio appello alle parti belligeranti: cessate il fuoco, si liberino gli ostaggi e si presti aiuto alla gente, che ha fame e che aspira ad un futuro di pace!
Preghiamo per le comunitĆ cristiane in Libano e in Siria che, mentre questāultimo Paese sperimenta un passaggio delicato della sua storia, ambiscono alla stabilitĆ e alla partecipazione alle sorti delle rispettive Nazioni. Esorto tutta la Chiesa ad accompagnare con lāattenzione e con la preghiera i cristiani dellāamato Medio Oriente.
Un pensiero speciale rivolgo anche al popolo dello Yemen, che sta vivendo una delle peggiori crisi umanitarie āprolungateā del mondo a causa della guerra, e invito tutti a trovare soluzioni attraverso un dialogo costruttivo.
Cristo Risorto effonda il dono pasquale della pace sulla martoriata Ucraina e incoraggi tutti gli attori coinvolti a proseguire gli sforzi volti a raggiungere una pace giusta e duratura.
In questo giorno di festa pensiamo al Caucaso Meridionale e preghiamo affinchĆ© si giunga presto alla firma e allāattuazione di un definitivo Accordo di pace tra lāArmenia e lāAzerbaigian, che conduca alla tanto desiderata riconciliazione nella Regione.
La luce della Pasqua ispiri propositi di concordia nei Balcani occidentali e sostenga gli attori politici nellāadoperarsi per evitare lāacuirsi di tensioni e crisi, come pure iĀ partnerĀ della Regione nel respingere comportamenti pericolosi e destabilizzanti.
Cristo Risorto, nostra speranza, conceda pace e conforto alle popolazioni africane vittime di violenze e conflitti, soprattutto nella Repubblica Democratica del Congo, in Sudan e Sud Sudan, e sostenga quanti soffrono a causa delle tensioni nel Sahel, nel Corno dāAfrica e nella Regione dei Grandi Laghi, come pure i cristiani che in molti luoghi non possono professare liberamente la loro fede.
Nessuna pace ĆØ possibile laddove non cāĆØ libertĆ religiosa o dove non cāĆØ libertĆ di pensiero e di parola e il rispetto delle opinioni altrui.
Nessuna pace ĆØ possibile senza un vero disarmo! Lāesigenza che ogni popolo ha di provvedere alla propria difesa non può trasformarsi in una corsa generale al riarmo. La luce della Pasqua ci sprona ad abbattere le barriere che creano divisioni e sono gravide di conseguenze politiche ed economiche. Ci sprona a prenderci cura gli uni degli altri, ad accrescere la solidarietĆ reciproca, ad adoperarci per favorire lo sviluppo integrale di ogni persona umana.
In questo tempo non manchi il nostro aiuto al popolo birmano, giĆ tormentato da anni di conflitto armato, che affronta con coraggio e pazienza le conseguenze del devastante terremoto a Sagaing, causa di morte per migliaia di persone e motivo di sofferenza per moltissimi sopravvissuti, tra cui orfani e anziani. Preghiamo per le vittime e per i loro cari e ringraziamo di cuore tutti i generosi volontari che svolgono le attivitĆ di soccorso. Lāannuncio del cessate-il-fuoco da parte di vari attori nel Paese ĆØ un segno di speranza per tutto il Myanmar.
Faccio appello a tutti quanti nel mondo hanno responsabilitĆ politiche a non cedere alla logica della paura che chiude, ma a usare le risorse a disposizione per aiutare i bisognosi, combattere la fame e favorire iniziative che promuovano lo sviluppo. Sono queste le āarmiā della pace: quelle che costruiscono il futuro, invece di seminare morte!
Non venga mai meno il principio di umanitĆ come cardine del nostro agire quotidiano. Davanti alla crudeltĆ di conflitti che coinvolgono civili inermi, attaccano scuole e ospedali e operatori umanitari, non possiamo permetterci di dimenticare che non vengono colpiti bersagli, ma persone con unāanima e una dignitĆ .
E in questāanno giubilare, la Pasqua sia anche lāoccasione propizia per liberare i prigionieri di guerra e quelli politici!
Cari fratelli e sorelle,
nella Pasqua del Signore, la morte e la vita si sono affrontate in un prodigioso duello, ma il Signore ora vive per sempre (cfr Sequenza pasquale) e ci infonde la certezza che anche noi siamo chiamati a partecipare alla vita che non conosce tramonto, in cui non si udranno più fragori di armi ed echi di morte. Affidiamoci a Lui che solo può far nuove tutte le cose (cfr Ap 21,5)!
Buona Pasqua a tutti!