MADONNA CHE SCAPPA, CORSA PERFETTA DAVANTI A 10MILA PERSONE (Video)
Tra il lutto e la speranza, la morte e la vita, l’incredulità e la Pasqua. La Madonna che scappa in piazza si è ripetuta alla perfezione, regalando a Sulmona un’edizione indimenticabile del suo rito più identitario. La sacra rappresentazione della Resurrezione ha toccato il cuore di oltre 10mila persone, radunate in piazza Garibaldi in una domenica di Pasqua baciata dal sole.
Prima dell’arrivo della processione in piazza Garibaldi, tra la folla si è registrato un attimo di preoccupazione per un malore accusato da un anziano spettatore. L’uomo è stato prontamente soccorso da un’ambulanza intervenuta sul posto, consentendo comunque il regolare svolgimento del rito, con la situazione rapidamente riportata alla normalità.
Tra i presenti, anche una figura molto legata alla storia del rito: in carrozzella c’era Evandro La Civita, fratello dell’ex sindaco di Sulmona Franco La Civita. Evandro La Civita è stato priore della Confraternita di Santa Maria di Loreto per otto anni, dal 1977 al 1985, e per nove anni, dal 1969 al 1977, ha ricoperto il delicato ruolo di guida della corsa. Nonostante le difficoltà motorie, non ha voluto rinunciare al fascino unico della Madonna che Scappa.
Tutto è cominciato con l’attesa silenziosa e carica di emozione. La Vergine, vestita di nero, ha mosso i primi passi, accompagnata dai confratelli della Confraternita di Santa Maria di Loreto. Poi l’azione, la corsa liberatoria, una linea immaginaria tracciata nella mente della guida Andrea Rapone, che ha dato il via al momento più atteso. In pochi istanti, l’abito nero è caduto svelando il verde della speranza. Il fazzoletto bianco si è trasformato in rosa, segno del passaggio alla gioia pasquale. Dodici colombe hanno preso il volo mentre un fragoroso applauso ha accolto la Madonna, corsa dritta e senza esitazioni verso il Cristo risorto.
La quadriglia – composta da Giampaolo Luongo, Guido Cirstensiense, Umberto Ramunno e Giuseppe Rapone – ha condotto la Madonna con straordinaria precisione. Nessun ondeggiamento, nessuna incertezza. Secondo la tradizione, questo è un buon segno: l’anno sarà sereno, senza calamità, e il raccolto sarà favorevole.
L’assenza dei mortaretti, vietati quest’anno per motivi di sicurezza, non ha intaccato l’intensità del momento. Al contrario, la folla ha seguito con ancora maggiore attenzione ogni passaggio del rito, in un silenzio carico di fede, interrotto solo dall’“Alleluja” che ha accompagnato l’incontro tra la Madonna e il Cristo. Tante lacrime, commozione, applausi e l’abbraccio liberatorio dei lauretani hanno suggellato l’evento.
Accanto alla cittadinanza, non sono mancate le presenze istituzionali. Hanno assistito alla rappresentazione il commissario prefettizio del Comune di Sulmona, Ernesta D’Alessio, i senatori Gabriella Di Girolamo e Michele Fina e la consigliera regionale Maria Assunta Rossi.
Alla manifestazione hanno preso parte anche diversi personaggi di spicco del mondo della medicina, del giornalismo e della cultura, che hanno seguito l’evento dalla terrazza del B&B Sei Stelle, affacciata su piazza Garibaldi, dell’imprenditore italo-americano Filippo Frattaroli. Tra loro, il medico abruzzese Stefano Stuard, luminare nel campo della dialisi e residente a Francavilla al Mare, noto per i suoi contributi scientifici in ambito nefrologico, e l’avvocato Anthony Cardinale, difensore negli anni ’90 di famigerati boss americani come John Gotti e innamorato di Sulmona e dell’Abruzzo a tal punto da comprarsi una casa in corso Ovidio. A margine della manifestazione Frattaroli ha consegnato un riconoscimento a Stuard per l’opera svolta nel campo della medicina e del contributo dato nei suoi numerosi interventi professionali nei college statunitensi sempre a favore della ricerca e dello studio.
A Sulmona, la Pasqua non è solo una celebrazione religiosa, ma l’espressione più profonda dell’identità cittadina. E anche quest’anno, la Madonna che scappa ha saputo rinnovare questa magia.
