
MADONNA CHE SCAPPA, IL SEGRETO DEL MANTO: LE EMOZIONI RACCONTATE DALLA FAMIGLIA D’ERAMO
Resta il “segreto” per eccellenza quello del manto nero della Madonna che scappa, che cadendo disvela l’abito verde, appena al “via” della corsa dei lauretani. Quel segreto, che domani tornerĆ ad incuriosire le migliaia di spettatori del rito della confraternita di S.Maria di Loreto, sarĆ ancora tra i “protagonisti” del rito.Ā Una sorta di mistero di cui ĆØ stata depositaria la famiglia D’Eramo da metĆ Ottocento e fino al 2004, quando il segreto del manto ĆØ stato gestito direttamente dal sodalizio di vico del Tempio. Negli anni più recenti custodito da Ferdinando e poi dai pronipoti Ennio e Gaetano. Il Giovedi Santo la Madonna, custodita nella Cappella dei Lauretani, nella chiesa di S.Maria della Tomba,Ā viene vestita a lutto. Nel loro gergo i lauretani dicono che la Vergine viene “accunciata”. Con quel vestito a lutto la sera del Sabato Santo la Madonna viene trasportata nella chiesa di S.Filippo Neri, con una piccola ma commovente processione, nella quale giĆ si respira il clima di sospirata attesa per il grande rito in piazza Garibaldi, a mezzogiorno della Pasqua. Solo la domenica mattina, con la chiesa a porte chiuse, che accoglie solo la guida e i quattro confratelli sorteggiati per la “corsa”, il manto nero della Madonna viene approntato per la sua caduta. Raccontavano Ferdinando ed Ennio la grande emozione che segnava le loro giornate dal momento della discesa della Madonna dalla teca nella Cappella fino alla corsa della domenica. Vedendo faccia a faccia la Madonna, per vestirla dei panni del lutto, la baciavano, si segnavano con il segno della croce e s’inginocchiavano davanti a lei. Quella emozione e la tensione prima della caduta del manto svanivano solo al momento dell’inizio della corsa. Il volto però di Ferdinando ed Ennio, in un primo momento, restava ancora segnato dal pallore di quelle emozioni e tensioni accumulate per giorni. La guida pronuncia il “pronti, a polso, via” e in quello stesso attimo, in una manciata di secondi, la Madonna perde il manto nero e corre verso il Figlio risorto, che l’attende sul trono montato nelle vicinanze degli archi dell’Acquedotto medievale. Ferdinando ed Ennio tornando a casa si sentivano sciolti dalle emozioni e tensioni che durante la Settimana Santa li avevano quasi del tutto soggiogati e dopo pranzo per loro era il momento solo di un riposo ristoratore. Cominciava però un altro anno di attesa del giorno tra i più belli dell’anno, come accade per tutti i lauretani.
Ennio e Ferdinando D’Eramo