LAVORI CENTRALE A CASE PENTE, PIZZOLA: “LA SNAM NON CI DENUNCIA PER TIMORE CHE EMERGANO ILLEGALITÀ”

“Il comportamento della Snam è alquanto singolare. Per due volte gli attivisti che si oppongono alla sua inutile e dannosa centrale di compressione sono entrati all’interno del cantiere di Case Pente – davanti al quale figura la scritta “è rigorosamente vietato l’ingresso a tutte le persone estranee ai lavori” – e per due volte la Snam non ha sporto denuncia. Altre due volte gli attivisti si sono posti davanti all’ingresso del cantiere in orari in cui era previsto il transito di mezzi ed operai che però, stranamente, non sono usciti.  E anche in queste due occasioni la Snam non ha presentato denuncia”.

Lo scrive un una nota Mario Pizzola, del Coordinamento Per il clima Fuori dal fossile.

“Nell’ultimo caso, il 17 aprile scorso, è stato il Questore di L’Aquila ad emettere uno specifico decreto con cui veniva proibito il presidio ambientalista di disobbedienza civile nonviolenta. Divieto che è stato consapevolmente  infranto dagli attivisti i quali, con questa loro azione, si sono esposti al rischio di una condanna fino ad un anno di carcere. Ma per quale motivo la Snam evita di presentare denunce? Teme forse che, finendo la vicenda nelle aule di un tribunale, possano emergere le illegalità che la multinazionale del gas ha compiuto e sta compiendo coni lavori per la costruzione della centrale?”, prosegue Pizzola.

“E’ da tempo che, attraverso esposti,  comunicati stampa e dichiarazioni pubbliche, stiamo mettendo in evidenza le illegalità della Snam ma la società del fossile si limita a rispondere in modo generico, senza mai entrare nel merito delle nostre accuse – prosegue Pizzola -. Accuse che, per chiarezza, esplicitiamo ancora una volta: E’ vero oppure no che la Snam il 1° marzo 2023 ha avviato i lavori della centrale a Case Pente di Sulmona senza effettuare tutte le prescrizioni ante operam stabilite dal decreto VIA quale condizione per l’inizio dei lavori?

E vero oppure no che l’autorizzazione a costruire è scaduta il 7 marzo del 2023 e non è mai stata ulteriormente prorogata dal Governo? E’ vero oppure no che sono state distrutte le tracce di un villaggio di 40 capanne risalenti all’età del bronzo, ovvero di 4200 anni fa? E’ vero oppure no che sono stati abbattuti 317 alberi di ulivo che, invece, in base alla legge regionale, andavano espiantati e ricollocati altrove? Se queste accuse sono manifestamente infondate e possono ledere l’onorabilità della Snam, essa ha tutto il diritto di denunciarci. Lo faccia. Noi siamo pronti a risponderne davanti al giudice. Ma anche la Snam si assuma le sue responsabilità. Non resti silente. L’opinione pubblica ha il diritto di conoscere la verità”, conclude Pizzola.

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