ORSO TROVATO MORTO A FORCA CARUSO, SPUNTA L’OMBRA DEI PALLINI DA CACCIA

Proseguono a ritmo serrato gli accertamenti per chiarire le cause della morte dell’orso marsicano trovato senza vita domenica scorsa nella valle Carritana, tra Goriano Sicoli e Ortona dei Marsi, ai confini con il Parco Regionale Sirente Velino. L’esemplare, rinvenuto da un gruppo di escursionisti nei pressi di Forca Caruso, è stato immediatamente trasferito presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo, dove sono stati avviati gli esami necroscopici e strumentali.

I primi riscontri della radiografia total body, eseguita nel Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Teramo, hanno escluso l’ipotesi di un investimento e quella di una morte causata da colpi d’arma da fuoco di grosso calibro. Tuttavia, l’esame ha rivelato la presenza sul corpo dell’animale di una serie di pallini da caccia di piccole dimensioni. Un elemento che non sembrerebbe essere la causa diretta della morte, ma che aggiunge un alone di mistero alla vicenda, riaccendendo il dibattito sulla difficile convivenza tra l’uomo e il plantigrado.

Sulla carcassa è stato condotto anche un esame anatomo-patologico dai veterinari dell’Istituto Zooprofilattico, dal quale è emerso che l’orso pesava 203 chilogrammi. “Un dato importante – sottolineano dal Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise – che dice molto in termini di dieta e disponibilità alimentare complessiva che il territorio offre agli orsi”.

Sono state inoltre riscontrate delle lesioni esterne, la cui natura è attualmente in fase di accertamento. Dall’esame necroscopico è risultato che la morte del plantigrado risale ad almeno 48 ore prima del ritrovamento, circostanza che ha provocato una marcata alterazione degli organi e dei tessuti interni, quasi tutti colliquati. Questo ha notevolmente limitato le possibilità analitiche, rendendo necessari ulteriori esami di laboratorio più approfonditi, i cui risultati richiederanno diverse settimane.

Oltre ai test per escludere patologie infettive, verranno eseguiti anche accertamenti chimici per verificare se la morte possa essere stata causata dall’ingestione di sostanze tossiche.

Le indagini sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Avezzano, che ha aperto un fascicolo contro ignoti. Gli accertamenti sul campo sono stati avviati dai Carabinieri Forestali della stazione di Cansano, che nei primi rilievi avevano già escluso l’uso di armi da fuoco pesanti.

L’episodio ripropone con forza il tema della tutela dell’orso marsicano, specie simbolo del territorio ma ancora fortemente minacciata.

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