
LA ASL SOSPENDE DIPENDENTE “FURBETTA”: TIMBRAVA IL CARTELLINO E ANDAVA A LEZIONE DI DANZA
SULMONA -La Asl ha disposto la sospensione cautelare — con decurtazione del 50% dello stipendio — di una dipendente 51enne, S.D.M. indagata per truffa ai danni dello Stato. A prendere atto della decisione è stato il direttore generale Ferdinando Romano, sulla base del parere espresso dall’Ufficio procedimenti disciplinari.
Secondo la determina pubblicata sull’Albo Pretorio dell’azienda sanitaria, la donna avrebbe timbrato regolarmente il cartellino, per poi allontanarsi dalla sede di lavoro con la scusa del “punto ristoro” o di brevi commissioni, dirigendosi invece verso scuole di danza e centri sportivi.
Le indagini preliminari, condotte dalla Guardia di Finanza di Sulmona su delega del sostituto procuratore Stefano Iafolla, hanno rilevato complessivamente 94 ore di assenza ingiustificata su 114 ore lavorative nel periodo da agosto a ottobre 2023.
Dall’accertamento è emerso che, pur non svolgendo le attività previste dal proprio profilo professionale, la dipendente ha percepito indebitamente una retribuzione pari a 1.362 euro.
“La condotta integrerebbe il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato”, spiega l’atto aziendale, “in quanto l’assenza continuativa e non giustificata ha indotto in errore l’ente circa la reale presenza della dipendente sul posto di lavoro, procurandole un ingiusto profitto”.
A confermare i sospetti sono stati: appostamenti dei finanzieri in borghese; riprese video in corrispondenza degli ingressi dei centri di danza; tracciamento GPS dell’autovettura della donna, che documenta gli spostamenti fuori sede durante le ore di lavoro. La sospensione, che riduce a metà lo stipendio, resterà in vigore fino alla conclusione del procedimento disciplinare interno. Alla dipendente è riconosciuto il diritto di presentare memorie difensive o di chiedere di essere ascoltata, secondo quanto previsto dalle norme sul giusto procedimento. Parallelamente, è atteso l’avvio di un filone contabile dinanzi alla Corte dei Conti, volto a recuperare i fondi indebitamente percepiti.
Un episodio che torna a far discutere sulla necessità di vigilanza e sui controlli nelle pubbliche amministrazioni, soprattutto in un settore delicato come quello sanitario, già alle prese con carenze di organico e vincoli di bilancio sempre più stringenti.