
DON BRUNO TARANTINO SCRIVE AL SINDACO BIONDI. AL CIMITERO DELL’AQUILA RIESUMANO LE SALME SENZA AVVISARE I FAMILIARI
di don Bruno Tarantino
Gignano – Lettera aperta al sig. Sindaco di L’Aquila.
Egregio signor sindaco, caro Pierluigi (permettimi questa familiarità), un paio di giorni fa noi credenti cattolici abbiamo festeggiato la Domenica delle Palme. Un rito solenne che ricorda l’ingresso di Gesù a Gerusalemme e dà inizio alla grande settimana santa. In questa occasione molti fedeli prendono dei rami d’ulivo benedetti da portare sulle tombe dei loro cari defunti come segno di comunione e di redenzione. Purtroppo da Domenica pomeriggio sono stato raggiunto da numerose telefonate di fedeli che, recatisi al cimitero di L’Aquila, non hanno più trovato i loro cari. Non solo ma addirittura non hanno trovato alcuna indicazione su dove fossero stati seppelliti. Puoi immaginare lo sconcerto. Mi sembrava di risentire il grido disperato di Maria di Magdala che al mattino di Pasqua corre verso il sepolcro di Gesù e non trovandovi più il suo corpo va dagli apostoli dicendo: “Hanno portato via il Signore e non sappiamo dove lo hanno posto”. Ovviamente io non potevo fare altro che rassicurarli che mi sarei preoccupato di capirci qualcosa e così ho fatto. Ho chiamato un consigliere comunale (del quale non dirò il nome per rispetto alla privacy, se vuole lo può fare direttamente lui) che mi ha detto che anche lui aveva ricevuto delle segnalazioni in tal senso e che presto mi avrebbe fatto sapere qualcosa. In effetti poco dopo, forse una mezz’oretta dopo, mi ha detto che era stato pubblicato un avviso sul sito del Comune e sull’albo pretorio. Bene forse a livello amministrativo queste comunicazioni mettono il comune al riparo da ogni possibile ripercussione e/o rivendicazione da parte dei cittadini ma io mi chiedo: e a livello morale? Quanto meno si è trattato di un gesto poco garbato nei riguardi dei parenti (e non mi si venga a dire che non era possibile risalire a questi in quanto irreperibili, Gignano si trova a poche centinaia di metri dal cimitero). Il momento della riesumazione di un caro è sempre delicato ed emotivamente coinvolgente. Sarebbe bastato un po’ di attenzione in più, un po’ di tatto. Sarebbe bastato soltanto, al limite, mettere un avviso sulla tomba indicando il nuovo sito dove poter deporre il ramo d’ulivo. Questa mia non ha alcun intento né polemico né politico. Nasce soltanto dalla preoccupazione di un pastore d’anime impegnato ad educare i suoi fedeli al rispetto della vita e quindi anche della morte. Tanto mi era dovuto e tanto in coscienza mi sono sentito di scriverti.
Ti auguri di tutto cuore una serena settimana santa e una Pasqua illuminata dalla luce del Risorto.