
ACCORDO TRA LA SOPRINTENDENZA E IL COMUNE DI CASTEL DI IERI PER L’AREA ARCHEOLOGICA DEL TEMPIO ITALICO
Castel di Ieri–Ā Ć stato sottoscritto presso il Centro polifunzionale di via
Sanguineto a Castel di Ieri (AQ) un accordo di valorizzazione tra la Soprintendenza Archeologia, Belle
Arti e Paesaggio per le province di LāAquila e Teramo e il Comune, per la gestione e la fruizione
dellāarea archeologica del tempio italico in localitĆ Pieā di Franci.
Hanno sottoscritto lāintesa lāarchitetto Cristina Collettini, Soprintendente ABAP per LāAquila e Teramo,
e il Sindaco di Castel di Ieri lāarchitetto Fernando Fabrizio, a testimonianza della volontĆ congiunta di
valorizzare e rendere fruibile uno dei più significativi siti archeologici del territorio.
Lāaccordo prevede lāapertura al pubblico del sito, la sorveglianza, lāassistenza alle visite e la
manutenzione del verde, in linea con le finalitĆ di tutela e valorizzazione previste dal Codice dei Beni
Culturali e del Paesaggio. Il sito, grazie anche agli interventi effettuati negli anni passati per migliorarne
lāaccessibilitĆ e la sicurezza, potrĆ ospitare eventi culturali diurni e notturni.
Il tempio italico di Pieā di Franci costituisce una testimonianza di grande rilievo della cultura dei popoli
italici nellāarea peligna. Con questo accordo si rafforza la sinergia tra istituzioni per la cura del
patrimonio archeologico e si promuove una fruizione consapevole e sostenibile del bene culturale.
L’accordo di valorizzazione pone le basi per inserire l’area archeologica in un ideale percorso culturale
che possa collegare il territorio interessato alla cittĆ dellāAquila, Capitale italiana della Cultura 2026.
LA STORIA
Lāarea archeologica del Tempio italico ĆØ sita in localitĆ PiĆØ di Franci, nel Comune di Castel di Ieri il cui
territorio comunale insiste nellāarea naturale protetta del Parco naturale regionale Sirente-Velino.
Lāintero territorio comunale di Castel di Ieri risulta ampiamente antropizzato giĆ dalla protostoria e
dallāetĆ arcaica (insediamenti fortificati Le Spugne, Monte Urano, Rava del Barile) fino allāetĆ ellenistico-
romana e la letteratura archeologica segnala numerosi rinvenimenti di aree di frammenti fittili e resti di
strutture antiche. Lāarea archeologica relativa al Tempio italico conserva i resti di due edifici di culto il Tempio A e il
Tempio B portati alla luce nel 1987. Il Tempio A (II-I sec. a.C.) fu costruito utilizzando i materiali di
spolio del tempio B (IV sec. a.C.), ora interrato. Del Tempio A si conservano il podio in opera poligonale, rivestito da lastre in calcare e accessibile da
una scalinata frontale. La cella tripartita ĆØ preceduta da un pronao a quattro colonne, con capitelli ionici.
I tre ambienti sono pavimentati con mosaici e si conservano sulle pareti tracce di intonaco dipinto. In
fondo alle celle erano presenti dei piccoli ambienti o nicchie chiusi da cancellate che servivano a
custodire gli oggetti di culto o gli archivi e il tesoro della comunitĆ . La cella centrale conserva sul fondo
il basamento per la statua di culto che chiude la nicchia.