RIBALTATA LA CONDANNA A UNA 30ENNE PER IL PRESUNTO FURTO DA 6MILA EURO, ASSOLTA IN APPELLO

Assolta “per non aver commesso il fatto”. Si conclude così, con un’assoluzione piena, la vicenda giudiziaria che ha coinvolto una 30enne di Sulmona, Francesca Sessa, finita sotto processo con l’accusa di aver rubato 6mila euro in contanti a casa del suo ex datore di lavoro.

La sentenza, emessa dalla Corte d’Appello dell’Aquila, ha riformato in toto quella di primo grado pronunciata dal Tribunale di Sulmona nell’ottobre del 2023, che aveva condannato la giovane a tre anni di reclusione. Un verdetto pesante, basato su quelle che il collegio giudicante del primo grado aveva ritenuto prove solide.

Secondo l’impianto accusatorio, i fatti risalivano all’aprile e al settembre del 2018. In quelle occasioni, Sessa avrebbe sottratto la somma di 6mila euro – tra banconote e monete – dall’abitazione del suo ex datore di lavoro, dopo averne manomesso la serratura. Inoltre, sempre secondo l’accusa, avrebbe rubato somme comprese tra i 50 e i 150 euro anche dai portafogli di alcuni colleghi.

Ma per i giudici di secondo grado le accuse non hanno retto. La Corte d’Appello ha infatti accolto il ricorso presentato dall’avvocato difensore Maria Grazia Lepore, assolvendo l’imputata con formula piena. Una decisione che ribalta completamente l’esito del primo processo, segnando la fine dell’incubo giudiziario per la giovane sulmonese.

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