
PISCINA COMUNALE DI PREZZA, IL DIFENSORE CIVICO DÀ RAGIONE ALL’ATTIVISTA ALBERICO SULL’USO DELL’ACQUA PUBBLICA
PREZZA — L’utilizzo dell’acqua pubblica per alimentare la piscina comunale finisce sotto la lente del Difensore civico della Regione Abruzzo, che ha accolto il ricorso presentato dal cittadino Marco Alberico contro il diniego d’accesso da parte del Comune. Una vicenda che mette al centro non solo la trasparenza amministrativa, ma anche il valore e la gestione di una risorsa preziosa come l’acqua.
Alberico, infatti, aveva formalmente chiesto al Comune di Prezza chiarimenti sulle quantità di acqua potabile impiegate per riempire la vasca della piscina e sui costi sostenuti annualmente dall’ente per la manutenzione dell’impianto. Richieste che, secondo il cittadino, rispondono a un evidente interesse pubblico, legato all’utilizzo di risorse comunali e di un bene primario come l’acqua.
Dopo il silenzio o le risposte ritenute insufficienti da parte del Comune, Alberico si è rivolto al Difensore civico, che ha riconosciuto la validità della sua istanza. Nella lunga e articolata motivazione, l’ufficio del Difensore civico ha sottolineato come le informazioni richieste siano tutt’altro che di carattere personale o privato, ma anzi riguardino «un chiaro interesse di valenza pubblica, teso a soddisfare un interesse generale della collettività, quale è certamente l’uso che si fa dell’acqua, bene pubblico, e il costo di gestione di un impianto pubblico».
Una posizione netta, che bacchetta l’amministrazione per la mancata trasparenza e per non aver fornito una risposta esaustiva, come prevede la legge sulla trasparenza amministrativa. Secondo il Difensore civico, i dati richiesti sono informazioni che il Comune non può non possedere, essendo parte integrante dei procedimenti di gestione e manutenzione della piscina.
Alla fine del procedimento, la decisione è stata chiara: il Comune dovrà consegnare a Marco Alberico la documentazione richiesta, relativa sia ai consumi idrici della piscina che ai costi pubblici connessi al suo mantenimento.
Il caso ha acceso i riflettori su una questione molto sentita in paese e, più in generale, su come le amministrazioni locali debbano garantire trasparenza e corretto utilizzo delle risorse pubbliche, soprattutto quando si tratta di beni essenziali come l’acqua. Una vicenda che, al di là del singolo caso, alimenta la discussione su come conciliare sviluppo e sostenibilità, soprattutto in piccoli comuni alle prese con spese pubbliche da calibrare con attenzione.
Congratulazioni a Almerico per l’ esempio di pratica dimostrazione di esercizio normale di cittadinanza attiva.
Grazie.