NO SNAM, ANNUNCIATE AZIONI DI DISOBBEDIENZA CIVILE A SULMONA “OBBEDIAMO ALLA LEGGE QUELLA VERA”
SULMONA — Si alza nuovamente la voce del Comitato dei cittadini contro la centrale di compressione Snam a Case Pente. Giovedì 17 aprile, alle ore 11:30, attivisti e attiviste metteranno in atto un’azione di disobbedienza civile nonviolenta davanti al cantiere della multinazionale, accusata da tempo di violazioni e devastazione ambientale.
A spiegare le ragioni della protesta è Mario Pizzola, portavoce del comitato e noto ambientalista:
«La nostra — sottolinea Pizzola — non è una provocazione, ma un atto di civiltà. Di fronte alle illegalità commesse da Snam nel cantiere di Case Pente, abbiamo deciso di mettere in campo quella che, più che disobbedienza, dovrebbe essere considerata una vera e propria “obbedienza civile”. Siamo noi, cittadini e cittadine, che stiamo difendendo la legge, mentre chi dovrebbe farlo — a partire dalle istituzioni — sembra girarsi dall’altra parte.»
Gli attivisti annunciano che la manifestazione si svolgerà in maniera pacifica: posizionandosi davanti all’ingresso del cantiere per bloccare il transito dei mezzi e richiamare l’attenzione sul rispetto delle regole. Un gesto simbolico ma deciso, che mette in discussione anche l’assenza di controlli sul rispetto delle norme da parte di un colosso energetico.
«Snam non può continuare ad agire come se fosse al di sopra della legge. Qui non si parla solo di un’opera impattante dal punto di vista ambientale, ma di un attacco diretto alla nostra storia, al nostro paesaggio e alla sicurezza di chi vive in questi territori. La devastazione ambientale non può essere il prezzo da pagare per interessi economici di pochi», aggiunge Pizzola.
Ma nel mirino del comitato c’è anche il cosiddetto “decreto Sicurezza”, che secondo gli attivisti punta a criminalizzare ogni forma di dissenso, anche quella pacifica e democratica.
«Queste norme — spiega ancora Pizzola — non fanno altro che riproporre, in chiave moderna, la logica autoritaria di leggi ereditate dal ventennio fascista. L’obiettivo è silenziare la voce dei cittadini e normalizzare l’abuso di potere. Ma noi non ci stiamo. In uno Stato democratico le idee non possono essere messe a tacere: le idee camminano sulle gambe delle persone, e alla fine saranno sempre più forti di qualsiasi manganello o decreto.»
L’appuntamento, quindi, è fissato per giovedì mattina. Una protesta che intende scuotere le coscienze, ribadendo il valore della legalità e della tutela ambientale.
Se si potesse disobbedire non pagando tasse finché non risolvono situazioni come queste e soprattutto per il Cogesa, sarebbe molto più opportuno.
UnLa disobbedienza civile è una forma di protesta politica che consiste nel violare una legge, in modo pubblico e consapevole, per manifestare il proprio dissenso nei confronti di un’autorità.
Come si manifesta
Si attua in modo pubblico, per rendere evidenti le conseguenze previste dalla legge
Si distingue da altre forme di lotta perché non mira ad attentare alla vita o all’onore delle persone
Un esempio storico
Un esempio di disobbedienza civile è quello di Henry David Thoreau, scrittore e filosofo americano che nel 19° secolo fu imprigionato per essersi rifiutato di pagare le tasse per la guerra contro il Messico.
Il saggio Disobbedienza civile
Thoreau ha scritto un saggio intitolato Disobbedienza civile (titolo originale Civil Disobedience), in cui sostiene che gli individui hanno il dovere morale di opporsi alle leggi ingiuste.
Perché si ricorre alla disobbedienza civile
I cittadini possono ricorrere alla disobbedienza civile quando ritengono che l’autorità dello Stato abbia superato i limiti del buon governo.
Disobbedienza civile – Wikipedia
La disobbedienza civile è una forma di lotta politica, attuata da un singolo individuo o più spesso da un gruppo di persone, che comporta la consapevole violazi…
Wikipedia