L’INUTILITA’ DEL MIO LAVORO CON I GIOVANI DI FRONTE AI MASSACRI DELLE GUERRE E DELLA VIOLENZA URBANA
di Ferdinando Di Orio*
Sto guardando da anni ormai le stragi di civili di ogni età in Ucraina e nella striscia di Gaza , le più recenti e strazianti anche perché ultime a fissarsi nella nostra memoria . Ma non le uniche . I bombardamenti rendono simili tragicamente i territori e indistinguibili le vittime chiuse nei loro tremendi “sacchi” per salme. Lì dentro c’erano dei bambini che ridevano, c’erano donne e uomini che amavano , c’erano vecchie e vecchi che guardavano il cielo sperando di non vedere più strumenti di morte .
Io non so quanti giovani tra quelli che ci chiedono aiuto hanno visto quelle immagini devastanti e cosa hanno pensato . Loro non me ne parlano e io non ne parlo . Dobbiamo fare il nostro lavoro : la cura . Loro che la vogliono per uscire da un tunnel nel quale sono piombati ed io che tento ,qualche volta disperatamente, di darla per cercare di dare loro la serenità a cui hanno diritto . Certe volte dopo aver passato la notte a vedere quelle tremende immagini di morte , questa notte e’ stata la volta di France 2, riprendere la vita di sempre è insostenibile. Nella mia attività terapeutica ho sempre anticipato alle cure la necessità di attivare buone pratiche di vita in sintonia e simpatia con l’altro , di credere che la società che a loro, a volte, appare indifferente o ostile, ha grandi risorse di speranza e di amore , e che avevano torto , da Plauto ad Hobbes , nel rappresentare l’umanità con homo homini lupus .
Come Associazione di Volontariato ogni anno per i giovani organizziamo una manifestazione che esalta il valore della Vita .
Poi li guardo negli occhi e mi confronto con loro per superare le addiction, per superare ogni forma di fobia sociale, chiedere loro di aprirsi agli altri con serenità, con generosità, con sincero amore.
E poi mi sembra , mai come in questi tremendi giorni di morte, una voce inutile, una vox clamtis in deserto . Quella mia , dei volontari o dei professionisti che si occupano di disagio mentale, degli insegnanti inascoltati e depotenziati nella loro mission , delle famiglie sempre più spinte ai margini dalla società contemporanea. I giovani sono accerchiati da tragedie dell’umanità frutto di vergognose guerre di conquista, i loro coetanei morti sono vite spezzate , ignare e innocenti , decise da chi interpreta il Governo dei loro Paesi sono come sopraffazione degli altri . Quando abbassano lo sguardo verso il nostro povero Paese vedono giovani che perdono la vita per colpa di chi vuole semplicemente appropriarsi dei loro piccoli beni, uno smartphone, un motorino , a tanto corrisponde la meravigliosa vita di un giovane , per forme di aggressività incontrollabile di chi colpevolmente è’ tenuto fuori dalla società. Donne che perdono la vita in nome di un aberrante diritto di possesso dei “maschi” . Con questi scenari , come è noto valgono più le cruenti immagini , i violenti rumors di ciò che con ripetitivo buonismo appartiene alla nostra narrazione . Ovviamente non bisogna arrendersi ma interrogarsi e’ doveroso : vale più la nostra narrazione o le immagini di morte e di violenza ? Giosuè , secondo le Scritture , fermo’ il sole per
continuare il massacro dei nemici , gli attuali portatori di morte continuano anche di notte .
*ex Senatore e Rettore