ISTAT: IN ABRUZZO NUOVI NATI AL MINIMO STORICO
Istat: in Abruzzo nuovo record negativo di denatalità, nati al minimo storico. Scende il tasso di mortalità
PESCARA — Anche in Abruzzo si conferma il drammatico calo delle nascite, in linea con la tendenza nazionale: nel 2023 i nuovi nati nella regione sono stati appena 7.578, segnando un nuovo minimo storico. Lo rileva l’Istat nel report regionale del Censimento permanente della popolazione, diffuso oggi.
Rispetto al 2022, si contano 445 bambini in meno. Guardando più indietro nel tempo, il confronto appare ancora più netto: in poco più di vent’anni la natalità si è ridotta di circa un terzo rispetto ai primi anni Duemila, quando i nati superavano quota 11mila.
Alla base di questo calo — sottolinea l’Istat — ci sono due fattori: da una parte la contrazione della fecondità, dall’altra il progressivo ridimensionamento della popolazione femminile in età riproduttiva (15-49 anni).
Il tasso di natalità regionale continua così la sua discesa, passando dal 6,3 per mille nel 2022 al 6,0 per mille nel 2023, un dato più basso rispetto alla media nazionale (6,4 per mille). Tra le province abruzzesi, Pescara registra il calo più marcato, con un tasso sceso da 6,6 a 5,9 per mille, mentre il valore minimo si registra a L’Aquila (5,8 per mille). Teramo si conferma la provincia con la natalità più alta, anche se in lieve calo, a 6,3 per mille.
Sul fronte della mortalità, invece, si osserva un leggero miglioramento: nel 2023 sono stati registrati 15.829 decessi, 951 in meno rispetto all’anno precedente. Il tasso di mortalità scende così dal 13,2 per mille del 2022 al 12,5, pur rimanendo più alto rispetto alla media nazionale (11,4 per mille).
Questa flessione, secondo l’Istat, è legata al fatto che la componente più anziana e fragile della popolazione, duramente colpita negli anni della pandemia (2020-2022), ha registrato ora un minor numero di decessi. A livello provinciale, Pescara e Teramo — le due realtà demograficamente più giovani della regione — presentano tassi di mortalità più vicini alla media italiana e i cali più significativi.
Nonostante il lieve calo della mortalità, il saldo naturale resta fortemente negativo: in Abruzzo i decessi superano di gran lunga le nascite, confermando una dinamica demografica sfavorevole, che riflette il progressivo invecchiamento della popolazione e la bassa natalità.