COCULLO RILANCIA LA RETE DEI DEVOTI A SAN DOMENICO: VERSO LA FESTA DEL 2025 E NUOVI OBIETTIVI DI VALORIZZAZIONE

Dopo la pandemia e i cambiamenti amministrativi dovuti alle elezioni in alcuni centri, la rete dei Comuni della devozione a San Domenico torna a consolidarsi e rilancia le sue attività. A fare da cornice a questo nuovo inizio è stato il convegno organizzato sabato scorso dal Comune di Cocullo, in collaborazione con l’Associazione “Di Nola”, che ha riunito rappresentanti istituzionali, studiosi e figure di spicco del panorama culturale nazionale.

L’appuntamento ha avuto un duplice scopo: da un lato preparare la comunità cocullese e i centri coinvolti alla grande edizione 2025 della Festa di San Domenico e del celebre Rito dei Serpari, in programma il prossimo primo maggio; dall’altro rafforzare i legami all’interno della rete interregionale della devozione, ampliandone obiettivi e prospettive.

Il nucleo centrale della rete è composto dai Comuni abruzzesi di Cocullo, Anversa degli Abruzzi, Villalago, Scanno, Bugnara e Introdacqua. A questi si affianca un “cerchio più ampio” di territori legati storicamente e culturalmente al culto del Santo, tra cui diversi comuni della Ciociaria (Sora, Collepardo, Atina, Villa Latina e Sant’Elia Fiumerapido), della Maiella teatina (Villamagna, Pretoro, Palombaro e Pizzoferrato), del Molise (San Pietro Avellana e Fornelli), e Foligno, città natale di San Domenico.

Un primo passo concreto già compiuto è la partecipazione al bando della Regione Abruzzo per il riconoscimento ufficiale dei “Cammini”. A febbraio scorso, infatti, è stato presentato il progetto del “Cammino di San Domenico”, itinerario devozionale avviato nel 2018 e articolato in più tappe, che unisce i centri legati al culto del Santo.

Nel corso del convegno, la rete ha inoltre delineato alcuni importanti obiettivi per i prossimi mesi. Tra questi, la proposta alla Regione Abruzzo, in collaborazione con l’Anci regionale, della creazione di una “Lista delle eccellenze” della cultura popolare abruzzese, sulla scia di esperienze analoghe già realizzate in altre regioni italiane.

Non è mancato poi il riferimento a uno degli obiettivi più ambiziosi e sentiti: il riconoscimento della Festa di San Domenico come Patrimonio Immateriale dell’Umanità da parte dell’Unesco. Un percorso avviato già nel 2013 con l’invio del relativo dossier al Ministero della Cultura, e che continua a rappresentare una priorità per la comunità cocullese.

Numerosi e di rilievo gli interventi durante l’incontro: dai sindaci dei territori coinvolti all’antropologo Marino Niola, dal responsabile culturale dell’Anci Vincenzo Santoro all’antropologa Lia Giancristofaro, fino a Massimo Alesi, decano della Perdonanza Celestiniana aquilana. Presenti anche Massimo Luciani e Gianluca Quadrini, rispettivamente per Anci Abruzzo e Lazio, e Gianni Letta, che da alcuni anni sostiene con convinzione il progetto di valorizzazione della festa cocullese.

A chiudere i lavori è stato il sindaco di Cocullo, Sandro Chiocchio, che ha ringraziato tutti i partecipanti dando appuntamento al primo maggio per l’edizione 2025 della Festa di San Domenico e del Rito dei Serpari, simbolo identitario e spirituale di un’intera comunità che guarda al futuro senza dimenticare le proprie radici.

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