PAOLO ROMANO: “I SAMPIETRINI DEL CENTRO STORICO CHE FINE FARANNO?”

I sampietrini dell’Aquila
di Paolo Romano*
I vecchi sampietrini tolti dal centro storico sono oggi accatastati nella zona industriale di Pile. Montagne silenziose di passato che raccontano la nostra storia prima del sisma del 6 aprile. Parlano della città di ieri e chiedono di sapere se faranno parte della città di domani. Al momento sappiamo solo che una parte verrà riutilizzata per il restyling del Torrione.
Ma come saranno recuperati i tanti vicoli e le zone caratteristiche del centro dalle quali sono stati divelti?
Pensiamo che l’idea di futuro di questa città si fermi al rifacimento in pietra bianca di piazza Duomo, piazza Palazzo, Corso, via Garibaldi e piazza del Teatro?
Con la realizzazione dei sottoservizi stiamo assistendo a colate di asfalto sopra le strade del centro senza che ci sia un piano prospettico per il ripristino della pavimentazione tipica di una città medievale.
Il rischio è quello di rimetterci mano due volte: una per i sottoservizi, una per le pavimentazioni. Sarebbe inaccettabile.
Gli effetti nefasti di una mancanza di visione organica la vediamo quotidianamente con un riverbero forte sia sulla residenzialità che sulla ripresa economica e commerciale del centro storico.
Manca sulle pavimentazioni così come manca su cosa fare della città.
La Capitale della Cultura può mostrarsi rappezzata di asfalto nei suoi vicoli?
Che ne sarà del resto del centro storico, quello non toccato dalla pavimentazione bianca?
Lo chiederò con una interpellanza urgente alla Giunta e al Sindaco.
Perché è tempo di dare risposte, e soprattutto, di assumersi le proprie responsabilità.
*Consigliere Comunale

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