SANITÀ: AL VIA IN ABRUZZO IL NUOVO MODELLO DI ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA
Pescara, – È operativa in tutte le ASL abruzzesi la nuova organizzazione dell’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI), un modello completamente rinnovato che punta su efficienza, qualità e, soprattutto, sulla centralità del rapporto tra cittadino e operatore sanitario.
A presentare la nuova impostazione del servizio è l’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, che parla di una vera e propria “rivoluzione” nell’ambito dell’assistenza territoriale: “Aggiungiamo al sistema non solo efficienza e professionalità, ma anche un elemento fondamentale: la possibilità per il cittadino di scegliere il proprio operatore, instaurando così un rapporto fiduciario che è cruciale nelle cure domiciliari, perché si svolgono direttamente in casa propria”.
Il nuovo sistema è stato reso possibile grazie all’accordo quadro predisposto da AreaCom, la centrale unica di committenza regionale, che ha coinvolto una pluralità di fornitori accreditati. I cittadini, dunque, potranno selezionare tra diversi operatori quello che meglio risponde alle proprie esigenze.
Un aspetto innovativo è anche la possibilità di sostituire l’operatore in caso di insoddisfazione, come sottolinea Verì: “Massima attenzione ai bisogni complessivi dell’assistito, che comprendono anche il valore umano del rapporto con chi eroga il servizio. Il paziente potrà chiedere il cambio dell’operatore se lo ritiene necessario”.
Ogni ASL pubblicherà sul proprio sito istituzionale l’elenco degli operatori disponibili e la modulistica necessaria per la scelta o la revoca degli stessi, secondo una struttura organizzativa il più possibile uniforme a livello regionale, pur rispettando le specificità territoriali.
I destinatari del servizio ADI sono tutti i cittadini, residenti o domiciliati in Abruzzo, che si trovano in condizioni di non autosufficienza o fragilità sanitaria e sociale, affetti da patologie croniche, oppure dimessi da strutture ospedaliere con necessità di continuità assistenziale.
Il nuovo modello risponde anche a un cambiamento demografico significativo: dal 2002 al 2024 la popolazione over 65 in Abruzzo è passata dal 20,5% al 26%, con un indice di vecchiaia di 228,1 (oltre 228 anziani ogni 100 giovani tra 0 e 14 anni).
“La nuova organizzazione dell’ADI è un tassello fondamentale nella costruzione di una sanità di prossimità più moderna e umana”, conclude Verì, “capace di affrontare le sfide demografiche e sanitarie dei prossimi anni con strumenti più flessibili, efficienti e orientati ai bisogni reali delle persone”.