
SANITÀ CENTRO ABRUZZO, NURSIND PROCLAMA LO STATO DI AGITAZIONE DEL PERSONALE ASL
È scontro aperto sulla sanità nel Centro Abruzzo. Il sindacato NurSind ha proclamato lo stato di agitazione del personale della Asl 1, contestando la direttiva Prot. n. 61035/25 del 31 marzo 2025, firmata dal Direttore sanitario aziendale. Il provvedimento riguarda l’organizzazione della pronta disponibilità nei servizi di endoscopia digestiva, ma – secondo il sindacato – violerebbe quanto previsto dai contratti collettivi nazionali del comparto e della dirigenza sanitaria.
A rafforzare la protesta interviene con durezza anche Antonio Santilli, presidente del Co.na.ra.t.o.s. (Comitato nazionale di rappresentanza e tutela operatori sanità), che denuncia pubblicamente le gravi conseguenze organizzative e sanitarie della nuova direttiva.
“Al di là degli aspetti di legalità – afferma Santilli – ciò che è inaccettabile è che questa scelta comporterebbe il trasferimento coatto, tramite ambulanze del 118, dei pazienti degli ospedali di Sulmona e Castel di Sangro bisognosi di prestazioni endoscopiche urgenti, verso L’Aquila o Avezzano, perché tali prestazioni non sarebbero più garantite in loco durante le ore notturne e nei festivi”.
Una situazione paradossale per il presidente del Co.na.ra.t.o.s., che pone l’accento sui rischi per i pazienti: “Un cittadino che si presenta al pronto soccorso di Castel di Sangro, magari con un’emorragia digestiva, dovrebbe essere caricato su un’ambulanza e affrontare un viaggio di almeno due ore, condizioni meteo permettendo, per essere sottoposto a un intervento d’urgenza che – secondo le norme – andrebbe eseguito entro 30 minuti. Se questo è il modello di efficienza, possiamo solo sperare che non ci scappi il morto.”
La denuncia di Santilli arriva anche in risposta alle recenti dichiarazioni del presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia dell’Aquila, secondo cui gli ospedali di Sulmona e Castel di Sangro “costano più di quanto producono” e, in alcuni casi, “basterebbe smantellarli”. Un’affermazione che ha suscitato polemiche e che, in forma attenuata, è stata richiamata anche dal presidente della Regione in un’intervista a Rete 8.
Ma per Santilli l’accusa di inefficienza andrebbe rivolta altrove: “Parlano di sprechi e disorganizzazione negli ospedali del Centro Abruzzo, mentre si adottano direttive che mettono in pericolo la salute pubblica e vengono emanate – come sembra emergere dallo stato di agitazione sindacale – senza nemmeno un piano annuale dell’emergenza-urgenza, che la Asl avrebbe dovuto approvare con le organizzazioni sindacali all’inizio dell’anno, e che risulterebbe mancante da tempo, perfino durante la fase acuta dell’emergenza Covid”.