PEZZOPANE: “I 10 MILIONI DEL PIANO DI RECUPERO URBANO DI VIALE DELLA CROCE ROSSA, DOVE SONO?”

“Dove sono finiti i 10 milioni di euro per il Piano di Recupero Urbano (PRU) di viale della Croce Rossa? E come intende agire l’Amministrazione per riqualificare quell’area?”. A chiederlo è la consigliera comunale del Partito democratico, prima firmataria di una interrogazione che verrà discussa in Consiglio comunale e che è stata sottoscritta anche dai consiglieri Pd Stefano Albano e Stefano Palumbo.
“È necessario che qualcuno spieghi alla città che fine hanno fatto i fondi, disponibili dal 2016 ai sensi della delibera Cipe 135 del 2012, con cui il centrosinistra aveva programmato un ampio spettro di interventi, che andavano dal recupero delle mura urbiche a opere per il miglioramento della viabilità, realizzazione di verde urbano e percorsi ciclabili” spiega la consigliera Pezzopane.
“Il Piano, inoltre, conteneva la previsione di realizzazione di un parcheggio interrato multipiano per circa 390 posti auto anche a servizio del polo universitario oltre a un collegamento meccanizzato per agevolare l’accesso al centro storico. Oltre ad aver ignorato quel progetto la maggioranza di centrodestra lo ha prima definanziato, dirottando le risorse su Piazza Duomo e sul Ponte Belvedere, e successivamente riesumato il progetto del parcheggio ma dimezzandone la portata: con grande enfasi sono stati annunciati 150 posti auto su Viale della Croce Rossa, insufficienti anche solo per coprire le esigenze di docenti, studenti e personale che ogni giorno frequentano il polo universitario dell’ex San Salvatore”.
“Ci risulta che di quei 10 milioni, ad oggi, siano disponibili solo 3 milioni. Su questo Biondi e la sua maggioranza devono fare chiarezza, così come devono spiegare, dopo aver inopinatamente cestinato i progetti che avrebbero garantito la valorizzazione di un’ampia porzione del territorio cittadino, come interverranno per la rigenerazione urbana di quella che cerniera tra le antiche mura ed i quartieri di Valle Pretara e Santa Barbara” conclude Stefania Pezzopane.

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