LA NOSTRA SANITÀ. LA TRAGEDIA DEL TERREMOTO E BERTOLASO: UN PO’ DI ONESTÀ INTELLETTUALE .

di Ferdinando Di Orio 
Alla mia età pensavo di essere utile ai giovani , in particolare a quelli della mia Città e della mia Regione , non solo per la mia attività clinica ma anche per raccontare i fatti della nostra nostra storia a cui ho partecipato se non da protagonista almeno da osservatore privilegiato . Come sulla sanità sulla quale vedo interventi imbarazzanti da chi si improvvisa esperto . Ebbene in questo campo io ci sono sempre stato fin dalla riforma epocale della 833/78 nel gruppo di lavoro presieduto dal Maestro prof . Giovanni Berlinguer e ho continuo a seguirne gli sviluppi da Segretario Nazionale della CISL , Preside e Rettore , Senatore della Repubblica , membro del Consiglio Superiore della Sanità, presidente del gruppo sanità del PDS. Competenze ? Credo di sì ma con un difetto terribile per i “politicanti” mai propaganda di bassa politica . Dati certi , fatti e commenti non di parte . Quando un giornale nazionale mi chiese nel pieno di una campagna anti Berlusconi, di chi fossero le responsabilità per quella che ormai si intravedeva come crisi della sanità pubblica risposi senza esitazioni : “di tutti i partiti di centro destra e di centro sinistra che dal 1988 in poi hanno prodotto solo contro riforme per cancellare la più bella riforma della sanità europea e darla in pasta ai commercianti di ogni colore politico” . Anatema.
L’onestà intellettuale, lo dico per i più giovani che iniziano ad intraprendere un percorso politico deve essere la loro sola ispirazione .
Anche in questi giorni della tremenda ricorrenza del nostro terremoto io c’ero . Un buon testimone che mentre molti, anche con responsabilità politiche , scappavano sulla costa, visse in tenda per 28 giorni , senza poter entrare in casa sua per cambiarsi.
Io c’ero , con il 100 % delle strutture universitarie distrutte , e ho presente la mia solitudine di allora , quando il grande tecnico Bertolaso negò alla nostra Università la sede della Guardia di Finanza che invece aveva concesso ad oves et boves per colpa dei miei pericolosi studenti giacobini . Non ci diede le tende che per fortuna trovai in altro modo . Io c’ero quando il grande tecnico Bertolaso mi disse “magnifico rettore la storia dell’Università dell’Aquila finisce qui , accetti qualche sede sulla costa o si accordi (?) con l’università di Roma . Io c’ero quando dopo aver chiesto aiuto a tutte le “autorità “ presenti sul territorio e non aver ricevuto nulla occupai di mia iniziativa, sostenuto da pochi docenti , da gran parte del personale tecnico amministrativo e dai nostri studenti occupai mani militari , tra minacce varie , la sede della Reiss Romoli . Solidarietà ? Nessuna . Anzi minacce per la mia ostinazione con l’ avvertimento che “me l’avrebbero fatta pagare” e così è stato, ma io rifarei tutto quello che ho fatto .
Io c’ero quando nel mezzo dello scontro con Bertolaso , uomini e donne dell’allora opposizione di sinistra a Berlusconi, si lanciavano in frenetici e scomposti applausi a Bertolaso quando il presidente Berlusconi lo promuoveva a sottosegretario .
Ma ora gli stessi , convertiti sulla strada di Damasco, lo rinnegano in modo francamente pietoso .
Purtroppo per loro io c’ero .

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Un pensiero su “LA NOSTRA SANITÀ. LA TRAGEDIA DEL TERREMOTO E BERTOLASO: UN PO’ DI ONESTÀ INTELLETTUALE .

  • Mi sembra veramente ingrato quanto rivolto al defunto Berlusconi , dopo pochi mesi Berlusconi fece costruire vere e proprie case, non baracche. Vergognatevi

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