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RIVISONDOLI, CADE L’ACCUSA DI PECULATO:ASSOLTI ANCHE IN APPELLO L’EX SINDACO CIAMPAGLIA E I TECNICI COMUNALI

Rivisondoli – Nessun reato, nessun illecito. Si chiude definitivamente con una sentenza di assoluzione piena anche in secondo grado la vicenda giudiziaria che ha coinvolto l’ex sindaco di Rivisondoli, Roberto Ciampaglia, e tre figure tecniche del Comune: Annamaria Monaco, Fiorella Ionata e Stefania Monaco. La Corte d’Appello dell’Aquila, infatti, ha confermato integralmente la decisione del Tribunale di Sulmona che già nel settembre 2023 aveva assolto tutti gli imputati “perché il fatto non sussiste”.

La vicenda risale al 2019, quando la giunta comunale e alcuni responsabili dell’area finanziaria dell’ente finirono sotto la lente d’ingrandimento della Procura con l’accusa di peculato. Secondo l’impostazione accusatoria, si sarebbero appropriati indebitamente di 3.000 euro pubblici, stanziati tramite una variazione di bilancio a favore della figlia di una vigilessa del Comune, in ragione dei suoi meriti sportivi. Una delibera che, per la Procura, configurava un uso distorto dei fondi pubblici.

Al centro del processo, anche la gestione dei fondi derivanti dalla distribuzione dei pass per l’accesso agli spettacoli estivi negli anni 2020 e 2021, organizzati nel rispetto delle normative anti-Covid. I proventi, di natura privata e finalizzati a coprire i costi degli eventi, sarebbero stati temporaneamente custoditi dall’allora sindaco, senza tuttavia che emergessero irregolarità nell’uso delle somme.

Le accuse, però, non hanno retto né in primo grado né in Appello. La Corte ha ritenuto infondata la tesi dell’accusa, respingendo la richiesta della Procura di riformare la sentenza. Per l’ex sindaco Ciampaglia, era già caduta in primo grado anche l’ipotesi di corruzione, poiché è stata accertata l’inesistenza di rapporti – anche indiretti – con una società privata indicata negli atti.

Gli imputati sono stati assistiti dagli avvocati Pietro Savastano e Antonietta Pace, che hanno espresso soddisfazione per l’esito del processo, sottolineando come “sia stata finalmente fatta chiarezza su una vicenda che ha avuto un impatto ingiustamente lesivo sull’immagine di professionisti e amministratori pubblici”.

La decisione della Corte mette la parola fine a una vicenda durata anni, confermando la totale correttezza dell’operato amministrativo e tecnico dell’allora amministrazione comunale di Rivisondoli.

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