RAPINA PER UN DEBITO DI DROGA: 27ENNE CONDANNATO A OLTRE SETTE ANNI DI CARCERE
Sulmona – È stato condannato a sette anni e cinque mesi di reclusione, con l’interdizione dai pubblici uffici e l’obbligo di pagamento delle spese processuali, Pierfrancesco Calosi, 27enne originario di Frosinone. La sentenza è stata emessa questa mattina dal collegio del Tribunale di Sulmona, presieduto dal giudice Pierfilippo Mazzagreco.
Le accuse a carico del giovane erano pesanti: rapina, estorsione e lesioni personali aggravate. I fatti risalgono al 29 ottobre 2023, quando Calosi, accompagnato da Claudia D’Artibale, 20 anni, si era recato nell’abitazione di un 18enne, all’epoca dei fatti ancora minorenne, per riscuotere un presunto debito di droga di 150 euro.
Secondo la ricostruzione dell’accusa, Calosi avrebbe aggredito il ragazzo nel sonno, tentando di strangolarlo e picchiandolo, per poi impossessarsi del suo telefono cellulare, ottenendo con la forza il codice di sblocco. Dopo il violento episodio, il 27enne si era dato alla fuga.
Determinante per l’avvio dell’indagine era stata la denuncia della madre del giovane aggredito. L’intervento tempestivo dei carabinieri ha portato al rintracciamento di Calosi in via XXV Aprile, mentre scendeva da un’auto in compagnia della D’Artibale, che – secondo quanto emerso – avrebbe tentato di fermarlo durante l’aggressione. Il telefono rubato è stato recuperato e restituito al legittimo proprietario.
Le indagini hanno poi condotto a una perquisizione domiciliare presso l’abitazione della ragazza, dove i militari hanno rinvenuto, sul piano della cucina, un panetto di hashish del peso di circa 40 grammi e un bilancino di precisione. Nell’abitazione era presente anche la madre di Claudia, Sabine Fioretti.
Nonostante il ritrovamento, le accuse a carico di madre e figlia – difese dall’avvocato Alessandro Margiotta – sono decadute, portando a una sentenza di assoluzione per entrambe. Diversa invece la posizione di Calosi, difeso dall’avvocato Angelo Testa, per il quale la condanna è stata confermata con fermezza dal Tribunale.