GOVERNO MELONI E CENTRALE SNAM, PIZZOLA: “SILENZIO ASSORDANTE DELLA POLITICA”

Il Coordinamento Per il clima Fuori dal fossile, attraverso una nota di Mario Pizzola, lancia un duro monito sulla situazione che sta interessando il nostro territorio, in particolare per quanto riguarda la centrale Snam a Case Pente. Nonostante i 180 milioni di euro stanziati dal governo Meloni, provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), per l’opera, Pizzola denuncia l’inutilità, i danni ambientali e il pericolo che l’infrastruttura rappresenta.

“Peccato che questa montagna di soldi sia destinata ad un’opera inutile, dannosa e pericolosa,” scrive Pizzola, sottolineando il paradosso che vede un’ingente somma di denaro destinata a una struttura che, secondo lui, andrà a danneggiare irreversibilmente il nostro territorio. Un’accusa che non si limita alla visione dell’opera come dannosa, ma che tocca anche il silenzio assordante delle forze politiche locali, che non si sono mai espresse in modo chiaro contro il progetto.

Pizzola lancia anche una critica all’approccio dei candidati a sindaco di Sulmona, che in campagna elettorale non sembrano affrontare un tema così cruciale per il futuro del nostro territorio. “Abbiamo cercato, non nei programmi che non esistono ancora, ma nelle dichiarazioni degli aspiranti allo scranno più alto di Palazzo San Francesco e vi troviamo di tutto, ma del crimine economico rappresentato dallo sperpero dei 180 milioni e dello scempio ambientale, paesaggistico e archeologico che si sta consumando a Case Pente non v’è traccia,” continua Pizzola, mettendo in evidenza come il tema della centrale Snam venga sistematicamente ignorato.

Il dibattito sulla salvaguardia e la crescita economica del nostro territorio è destinato a infiammare le prossime elezioni. Eppure, Pizzola denuncia una realtà distorta: mentre si sollevano questioni di declino economico e sociale, nessuno sembra affrontare la questione dello sperpero di fondi pubblici e delle scelte politiche che stanno condannando il nostro territorio. “Sulmona, insomma, diventerà nient’altro che un paesone, senza arte né parte. Altro che richiamare i cervelli in fuga,” afferma, ricordando lo studio del compianto Aldo Ronci che aveva previsto per il 2041 una Sulmona ridotta a soli 16.000 abitanti, se la tendenza attuale non fosse invertita.

Un’accusa diretta viene mossa alla classe politica regionale, che sembra aver accettato l’idea di trasformare Sulmona in un’“area di sacrificio” per i profitti delle multinazionali del fossile, con l’attuale presidente Marsilio che ha aperto la strada alla Snam, e con l’autorizzazione della distruzione di siti storici di inestimabile valore. Per Pizzola, è difficile non pensare alla “sindrome di Stoccolma”, in cui il popolo diventa complice di chi lo sfrutta.

Ma cosa sarebbe potuto succedere se quei 180 milioni fossero stati utilizzati per il bene del nostro territorio? La risposta arriva chiara: per difendere il tessuto industriale locale, creare nuovi posti di lavoro, sostenere l’artigianato e l’agricoltura di qualità, migliorare la sanità, tutelare l’ambiente e valorizzare i beni culturali. Il denaro pubblico avrebbe potuto contribuire a sviluppare fonti di energia pulita e rinnovabile, a migliorare la raccolta differenziata e a bonificare la discarica di Noce Mattei.

Infine, Pizzola cita Etienne de La Boétie, il filosofo francese del ‘500 che, nel suo Discorso sulla servitù volontaria, scriveva: “Il tiranno è tale perché il popolo gli consegna la sua libertà e gli obbedisce.” Un monito che risuona forte a pochi giorni dalle elezioni, invitando tutti a riflettere sulle scelte politiche che determineranno il futuro di Sulmona.

Un pensiero su “GOVERNO MELONI E CENTRALE SNAM, PIZZOLA: “SILENZIO ASSORDANTE DELLA POLITICA”

  • E adesso i “politici” sono presi da altre cose o con severe lacune mentali.
    Non vogliono affrontare le cose che ormai devono essere affrontate e risolte.
    Cosa mai ci si può aspettare da questi inutili e deprimenti politici se non disastri annunciati !

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