IN CENTINAIA SULL’EREMO DI SANT’ONOFRIO, MENTRE RESTA ACCESA LA POLEMICA TRA VESCOVO E ASSOCIAZIONE CELESTINIANA SULLA GESTIONE DEL LUOGO SACRO

SULMONA – La suggestione di un luogo sacro, la devozione di un popolo e il fascino di un’eredità spirituale secolare si intrecciano con una polemica accesa che in questi giorni sta infiammando Sulmona. Al centro del dibattito l’Eremo di Sant’Onofrio al Morrone, una delle porte sante perenni della Chiesa cattolica, meta ieri mattina di circa duecento persone, molte delle quali giunte da fuori città, richiamate dal valore religioso del sito e dal desiderio di ottenere l’indulgenza plenaria.

Turisti mentre salgono sull’eremo di sant’Onofrio (Celestino V)

Ma se la montagna sacra di Celestino V continua ad attrarre fedeli e turisti, dietro le quinte si consuma una frattura tra il vescovo di Sulmona-Valva, monsignor Michele Fusco, e il presidente dell’Associazione Celestiniana, Giulio Mastrogiuseppe. Oggetto del contendere: la gestione temporanea dell’eremo, affidata proprio all’associazione dallo scorso inizio mese con una convenzione di sei mesi. Un accordo transitorio, in attesa della gara pubblica che sarà bandita a breve e che riguarda una proposta di partenariato pubblico-privato, promossa dalla stessa associazione e comprendente anche lo chalet (ancora in attesa dell’agibilità) e il Campo 78.

Il vescovo contesta non solo la gestione ma anche la proprietà stessa del sito sacro, rivendicando il ruolo della Chiesa e manifestando preoccupazione per la mancanza di un coinvolgimento diretto da parte dell’autorità ecclesiastica. Una presa di posizione che ha fatto emergere tensioni mai del tutto sopite.

Stefano Ricottilli

Nel frattempo, a tenere davvero in vita l’eremo, come da oltre mezzo secolo, è il volontariato silenzioso e instancabile di Stefano Ricottilli, residente del posto che da cinquant’anni si prende cura del sentiero e dell’edificio sacro. È stato lui ieri mattina, ad accogliere i pellegrini e i visitatori – tra cui anche un’associazione arrivata in pullman – in assenza del vescovo, dell’associazione Celestiniana e del Comune.

Ricottilli, con il suo impegno quotidiano e gratuito, insieme ai volontari delle frazioni, ha ripulito la strada che conduce allo chalet e si è fatto carico dell’apertura dell’eremo per il periodo pasquale e per tutta la stagione estiva, dal giovedì alla domenica, affinché i luoghi celestiniani non restino chiusi né nell’anima né nella realtà.

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