“IL PROFETA”, IL NUOVO ROMANZO DI BONIFACIO DAMIANI: TRA SCIENZA, FEDE E STORIA DELL’UNIVERSO
POPOLI TERME – È uscito in questi giorni Il Profeta, il nuovo romanzo dello scrittore popolese Bonifacio Damiani, giunto alla sua quarta opera letteraria. L’opera sarà presentata sabato 12 aprile, alle 16,30 nella sala “Gran Guizza”, all’interno dell’edificio della scuola elementare in via Bruno Buozzi a Popoli Terme.
Un titolo dal forte impatto, accompagnato dal sottotitolo “L’uomo che ha ammantato di storia l’Universo”, che introduce il lettore nel mondo affascinante e poco conosciuto dello scienziato e sacerdote belga Georges Lemaître, il primo a formulare la teoria dell’espansione dell’universo, anticipando persino il Big Bang.
Il romanzo, che si muove con disinvoltura tra amore, guerra, fede e scienza, prende forma mentre Lemaître è assorto in preghiera e meditazione davanti al celebre affresco di Raffaello La Disputa del Sacramento, all’interno del Palazzo Apostolico. È in attesa di essere ricevuto da Papa Pio XII per discutere una questione tanto ardita quanto rivoluzionaria: può l’origine dell’universo coincidere con la Genesi biblica?
Damiani racconta di aver trovato ispirazione nell’atteggiamento di diffidenza che molti scienziati dell’epoca – siamo nei primi decenni del Novecento – riservarono a Lemaître. «Mi sono incuriosito all’atteggiamento ostile degli scienziati dell’epoca di Lemaître, un matematico di grande levatura, reduce decorato della Prima Guerra Mondiale», spiega l’autore. «Ma soprattutto mi ha colpito il contrasto con Einstein, che lo stimava come amico, ma riteneva la sua teoria “eccellente sotto l’aspetto matematico, ma abominevole sotto quello fisico”».
Quel contrasto mai apertamente polemico ma carico di significato, la profondità del pensiero di Lemaître e la sua incrollabile fede sono diventati il cuore pulsante di Il Profeta. L’autore si è cimentato anche in una ricostruzione immaginaria, ma verosimile, dell’incontro privato tra lo scienziato e il Papa, in un dialogo tra spiritualità e cosmologia che ancora oggi interroga credenti e non.
Quanto al titolo, Damiani non ha dubbi: «Sono convinto che i profeti non siano solo quelli della Bibbia, ma anche gli scienziati, se è vero, come disse Einstein, che Dio, nella creazione, parla un linguaggio matematico».
Il Profeta si propone così come un’opera densa, evocativa, capace di unire rigore storico e libertà narrativa, e di offrire una nuova prospettiva sulla figura di Lemaître, l’uomo che vide Dio nei numeri e che ha lasciato un’impronta indelebile sulla comprensione dell’universo.