
IPOTESI CHIUSURA PUNTO NASCITA E OSTETRICIA: “GRAVE DANNO PER IL CENTRO ABRUZZO”
“Apprendiamo con preoccupazione che la ASL 1 si appresterebbe a chiudere il Punto nascita e il blocco parto dell’ospedale di Sulmona per avviare lavori nell’ala ‘Bolino’ con fondi del PNRR”. È quanto afferma Antonio Santilli, presidente del Co.na.ra.t.o.s., in una nota con cui esprime forte timore per un possibile ridimensionamento – se non addirittura una soppressione – dell’intero reparto di Ostetricia.
Secondo Santilli, il “notevole ritardo” con cui la ASL ha avviato gli interventi strutturali, che con ogni probabilità non si concluderanno entro giugno, alimenta sospetti sulla reale volontà di mantenere operativo un servizio che “assicura una effettiva capacità assistenziale alle gestanti, alle partorienti, alle puerpere, ai nascituri ed ai neonati” del Centro Abruzzo.
Il timore è che si stia preparando il terreno per depotenziare un presidio fondamentale per un vasto territorio che comprende il comprensorio peligno, l’Alto Sangro e l’Alta Val Pescara. “Si esproprierebbero tutte le donne del Centro Abruzzo della possibilità di affidare la propria maternità a professionalità sanitarie vicine e riconosciute”, si legge nella nota.
Il presidente del Comitato non risparmia critiche a quella che definisce “una logica di smantellamento” che da tempo “aleggia in alcuni velenosi anfratti del potere politico”, con responsabilità diffuse tra chi sostiene apertamente questa linea e chi, pur restando in silenzio, la favorisce con la propria inerzia.
“Non intendiamo piangere sul latte versato – prosegue Santilli – ma lanciamo fin da ora un monito a futura memoria a quanti dovrebbero far sentire la propria voce a sostegno e difesa di questo territorio”.
Nel caso in cui il servizio ostetrico venisse effettivamente interrotto, il Co.na.ra.t.o.s. dichiara di voler invitare le donne del Centro Abruzzo a rivolgersi alle strutture di Pescara e della costa teatina. Un’affermazione che va ben oltre la semplice denuncia e che apre a una riflessione più ampia sulla riorganizzazione dei servizi sanitari in Abruzzo.
“La nostra proposta referendaria sarà indirizzata proprio verso quest’Area metropolitana – conclude Santilli – dove si concentrano gli interessi regionali e dove, con la futura allocazione del capoluogo, si potranno evitare sprechi legati al pendolarismo istituzionale e, forse, ridurre anche quell’addizionale Irpef che la Regione aveva promesso di abbattere”.
Una presa di posizione netta, quella del Co.na.ra.t.o.s., che riaccende i riflettori sulla sanità in Centro Abruzzo e sollecita una risposta immediata da parte della politica e delle istituzioni locali.