IL CAI DI CASTEL DI SANGRO FESTEGGIA 40 ANNI DI PASSIONE PER LA MONTAGNA

Un traguardo prestigioso per la sezione del Club Alpino Italiano di Castel di Sangro, che quest’anno celebra i quarant’anni dalla sua fondazione, avvenuta nel 1985 grazie all’iniziativa di un gruppo di appassionati della montagna. Un lungo cammino fatto di scalate, esplorazioni e attività sul territorio, che ha portato i suoi 160 soci a raggiungere cime in ogni angolo del mondo, testimoniando un amore sconfinato per l’alpinismo e la natura.

Dall’Appennino alle Dolomiti, dal Monte Bianco al Cervino, passando per spedizioni in Himalaya, Ande e Nepal: il Cai sangrino ha scritto pagine importanti della sua storia affrontando imprese straordinarie. Ma non solo vette e pareti rocciose: i soci si sono cimentati anche in trekking suggestivi, tra i paesaggi del Perù, della Corsica e della Spagna, mostrando che la passione per la montagna va oltre i confini geografici.

Accanto all’attività escursionistica, la sezione si è distinta per il costante impegno nella manutenzione di sentieri e rifugi, nella promozione della sicurezza in montagna attraverso corsi di formazione, nella collaborazione con le scuole per sensibilizzare i più giovani al rispetto dell’ambiente e nella conservazione della memoria storica dei luoghi.

Le celebrazioni per il quarantesimo anniversario hanno avuto il loro culmine venerdì sera al cinema-teatro Italia di Castel di Sangro, con la proiezione in esclusiva del docufilm “Monte Corno”. Un’opera intensa e suggestiva che ha emozionato il pubblico raccontando la vera storia di Francesco De Marchi, pioniere dell’alpinismo, e della sua impresa nel 1573 tra le vertiginose pareti del Gran Sasso d’Italia. Un viaggio nel tempo, tra sfide fisiche e il fascino selvaggio della montagna, capace di unire passato e presente nel segno della passione per l’altitudine.

Un’occasione speciale per guardare indietro con orgoglio, ma anche per rilanciare con entusiasmo nuove sfide e progetti, confermando il Cai di Castel di Sangro come punto di riferimento per chi ama la montagna, la rispetta e la vive in tutte le sue forme.

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