
L’INPS LASCIA L’ALTO SANGRO. MICA MALE!
di Luigi Liberatore – Dall’alba al tramonto, come dire dalla nascita alla morte. Quella di noi tutti, si capisce, ma nulla a che fare con l’anima. No. È l’Inps ormai che governa la nostra vita, appunto, dalla nascita fino alla fine dei nostri giorni che scandisce col prelevare il codice fiscale prima di avvicinarci alla fonte battesimale per cancellarlo in maniera sollecita un attimo dopo che il nostro encefalogramma sia piatto. Dico, se non vi dispiace, che per noi L’INPS rappresenti il precursore di Domineddio o meglio che designa facce della stessa medaglia, nel senso che prima ci accoglie come suoi figli fecondi per poi relegarci a zavorre. Però non voglio fare torto a Nostro Signore perché so fare la tara tra INRI e poi INPS per cui in croce finiamo sempre noi, come credenti prima e poi come contribuenti. Qualche giorno fa è corsa voce in Altosangro che l’ufficio dell’istituto stia per chiudere lo sportello sicché sui social si è diffuso il panico. I contribuenti, prima ancora che credenti, hanno gridato allo scandalo e alla spoliazione del territorio come a una ferita inferta al loro corpo. La vicenda va analizzata perché i fermenti sia singoli che associati si riversano in quel grande calderone del web per trovare lì quel consenso che non si ricerca e si ottiene come sostegno in ambito familiare. Cosa ci sia di tanto drammatico nella chiusura di un ufficio INPS ? Nulla. Vabbè, chiude lo sportello ma stiamo certi che sarà l’Istituto a cercarci se qualcosa non va nel nostro cassetto contributivo al di là del fatto che non abbiamo più un front-office nel cortile di casa perché nell’ufficio ci piove. Questo il motivo della chiusura. Ho trovato del tutto stravagante l’accusa rivolta al sindaco di Castel di Sangro per la fuga dell’Inps dalla città, ma poi ho pensato che stiamo in periodo di sofferenza per cui è pure legittimo che in croce ci finisca anche lui, Angelo Caruso, come noi tutti. L’Inps si ritira dall’Altosangro? Sì, ma non muore mica, tanto ci cercherà, statene certi. Intanto adesso conviene non averla tra i piedi, si sta meglio, credetemi!
Certo che la spoliazione continua, l’università a Sulmona, il catasto, lo sportello Iva, i militari, l’importante è aprire nuovi padiglioni del supercarceri, la citta’ affittera’ case ai parenti latitanti. Ci cercherà l’inps con la sua percentuale quasi al 33% del reddito come se ci cercherà, provate a non versare nei tempi giusti e vi vedrete arrivare un bel sollecito con interessi e sanzioni. Questo forse non è sufficiente a tenere un sportello in un comprensorio vasto come l’Alto Sangro.