LA PERICOLOSITÀ DEL RISO CONTAMINATO: UNA MINACCIA SULLA NOSTRA TAVOLA (seconda parte)

A cura del dott. Maurizio Proietti: Il riso, alimento base per miliardi di persone in tutto il mondo, come già anticipato, potrebbe nascondere una minaccia insidiosa: la contaminazione da arsenico e pesticidi. Diversi studi scientifici hanno evidenziato che questa problematica è più diffusa di quanto si pensi, soprattutto nelle aree dove il riso è coltivato in terreni e acque potenzialmente inquinati. Ma cosa significa per la nostra salute? E come possiamo proteggere noi stessi e le nostre famiglie? Cosa sono l’arsenico e i pesticidi?

L’arsenico, come abbiamo già detto, è un elemento naturale presente nel suolo, nelle rocce e nell’acqua. Tuttavia, l’attività umana, come l’uso di pesticidi e fertilizzanti, ha amplificato i livelli di arsenico in molte aree agricole. Nel caso del riso, questo metallo pesante si accumula facilmente perché la pianta viene coltivata in terreni allagati, dove l’arsenico è più solubile e facilmente assorbito.

I pesticidi, invece, sono composti chimici utilizzati per proteggere le colture da parassiti e malattie. Alcuni di essi, però, possono lasciare residui nel terreno e nelle acque, contaminando i raccolti. Nel riso, i pesticidi possono concentrarsi a livelli preoccupanti.

Gli effetti sulla salute

Mangiare riso contaminato da arsenico o pesticidi rappresenta un rischio per la salute, soprattutto se consumato in grandi quantità. Gli effetti possono includere:

1. Avvelenamento cronico da arsenico. L’arsenico è un noto cancerogeno che può causare tumori della pelle, della vescica e dei polmoni. È anche associato a malattie cardiovascolari e diabete.
2. Interferenze ormonali. Molti pesticidi contengono sostanze chimiche che possono alterare il sistema endocrino (ormoni), influenzandone il normale funzionamento.
3. Problemi neurologici. L’esposizione a pesticidi è stata collegata a disturbi dello sviluppo neurologico, soprattutto nei bambini.

Secondo studi recenti, come quello di Ndiaye e colleghi del 2024, le concentrazioni di arsenico in alcune varietà di riso possono superare i limiti di sicurezza stabiliti dagli enti regolatori, esponendo i consumatori a rischi significativi. Le regioni più colpite da questa problematica sono quelle dell’Asia meridionale, come India e Bangladesh, dove l’acqua utilizzata per irrigare le risaie è spesso contaminata. Ma non si tratta solo di un problema locale: il riso contaminato può essere esportato e finire sulle tavole di tutto il mondo.

Ad esempio, una ricerca condotta da Lobriayao ha rilevato residui di arsenico e pesticidi nel riso importato da paesi asiatici e venduto in mercati occidentali.

Cosa possiamo fare per proteggerci?

Nonostante l’entità del problema, ci sono alcune azioni che i consumatori possono intraprendere per ridurre il rischio:

1. Lavare il riso accuratamente. Risciacquare il riso più volte prima della cottura può ridurre la presenza di arsenico e residui di pesticidi.
2. Cucinare il riso con molta acqua. Utilizzare un rapporto acqua-riso di 6:1 e scolare l’acqua dopo la cottura può eliminare una parte delle sostanze contaminanti.
3. Diversificare la dieta. Ridurre il consumo di riso a favore di altri cereali può limitare l’esposizione ad arsenico e pesticidi.
4. Acquistare riso certificato. Privilegiare prodotti biologici o coltivati in aree note per la bassa contaminazione chimica.

La lotta contro il riso contaminato richiede un impegno collettivo. È fondamentale che i governi implementino politiche di monitoraggio più rigide e investano in tecnologie per il trattamento dei terreni e delle acque. Nel frattempo, i produttori dovrebbero adottare pratiche agricole sostenibili per ridurre l’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici.

La conoscenza è il primo passo verso un futuro più sano.

Un’indagine condotta da Altroconsumo su 20 marche di riso Carnaroli ha identificato quattro prodotti come eccellenti per rapporto qualità-prezzo, evidenziando però che più della metà dei campioni analizzati contengono sostanze potenzialmente dannose per la salute, come il cadmio. L’associazione ha lanciato un allarme sul problema del “riso contaminato”, sottolineando che molti prodotti si avvicinano ai limiti di legge consentiti per il cadmio e che tre marche (Conad, Pam e Mondella-MD) superano il limite precauzionale fissato a tutela dei consumatori.

I lotti segnalati e l’intervento richiesto

I lotti interessati sono stati penalizzati nel giudizio complessivo e segnalati al Ministero della Salute con richiesta di ritiro dal mercato. I numeri incriminati sono: L129D (Conad), L157D (Pam) e L171D (Mondella). Questi campioni contengono livelli di cadmio, un metallo pesante che, nel lungo periodo, può causare problemi ai reni. Accanto al cadmio, anche l’arsenico, spesso assorbito dalla pianta, rappresenta un rischio significativo, finendo regolarmente sulle tavole dei consumatori.

Presenza di pesticidi

L’indagine ha rilevato anche residui di pesticidi in alcune marche di riso Carnaroli. In particolare, sono state individuate sostanze sospettate di essere interferenti endocrini o tossiche per la riproduzione. Tuttavia, Altroconsumo precisa che tutti i prodotti rispettano i limiti di legge per i residui ammessi, con valori rilevati che risultano da due a cinque volte inferiori a tali limiti.

Valutazioni insufficienti e necessità di ulteriori studi

Alcuni prodotti che hanno ricevuto una valutazione insufficiente presentano tracce di sostanze con un profilo di rischio incerto. Sebbene queste siano presenti in quantità minime, Altroconsumo sottolinea la necessità di studi approfonditi per chiarire i potenziali effetti a lungo termine di tali contaminanti e rassicurare i consumatori.

Le marche più sicure

Non tutti i campioni analizzati hanno mostrato contaminazioni. Tra le marche di riso Carnaroli che hanno ottenuto valutazioni eccellenti figurano Le Stagioni d’Italia, Riso del Vo, Riso Almo e Coop. Questi prodotti sono stati giudicati di qualità ottima e rappresentano una scelta sicura per i consumatori.

Conclusioni


L’indagine di Altroconsumo evidenzia che, sebbene la maggior parte del riso Carnaroli disponibile sul mercato rispetti i limiti di legge, è fondamentale mantenere alta l’attenzione sui contaminanti come metalli pesanti e pesticidi. I consumatori possono fare scelte più informate orientandosi verso i marchi segnalati come sicuri e sostenendo un’agricoltura che limiti l’uso di sostanze chimiche potenzialmente dannose.

 

Foto ripresa da https://www.fanpage.it/attualita/pesticidi-e-metalli-pesanti-nel-riso-quali-sono-i-marchi-segnalati-e-quelli-piu-sicuri-da-comprare/

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https://www.fanpage.it/attualita/pesticidi-e-metalli-pesanti-nel-riso-quali-sono-i-marchi-segnalati-e-quelli-piu-sicuri-da-comprare/

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