LA PROTESTA CONTRO LA MALASANITA’ E NUOVE TASSE RISCHIA DI DIVENTARE ESPLOSIVA
Con tutto il rispetto per il Consiglio comunale svolto ieri sul tema della criticità della sanità abruzzese – nello specifico aquilana – bisogna tornare alle vecchie abitudini della contestazione in “piazza”.
Come già affermato da un consigliere di minoranza durante il suo intervento , diventa poco significante stare lì a ripetere pedissequamente tutte le omissioni, disservizi, compiuti dal direttore generale Ferdinando Romano dal suo insediamento ad oggi.
Così come ne dovranno rispondere politicamente i mandanti del default finanziario compiuto, ovvero il governo regionale in essere : Marsilio e Verí; quest’ultima assessore alla sanità.
Ricordiamo che l’attuale manager, era dapprima in quota Lega per poi transitare nel partito della Meloni.
La “piazza” è il luogo simbolico e fisico della protesta, dove esprimere il dissenso e lo sdegno dei cittadini davanti a quel che vediamo di orribile ogni santo giorno che ci si reca in quel posto; non occorre ancora ripeterci, il rischio è di diventare ridondanti.
Il dado è tratto . L’unica via perseguibile è far vedere che esiste ancora una CITTADINANZA ATTIVA che non intende più subire passivamente scelte, di matrice politica e amministrativa, colpevolmente errate e ripetute nel tempo, pesantemente a danno del benessere e salute dei cittadini TUTTI.
Il diritto alla salute è tutelato dalla Costituzione come “ fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività “ e per quanto comunemente inteso come un diritto sociale dove a corollario, e in subordine, ne discende la condizione che l’esercizio di tale diritto sia legato alla sussistenza di risorse finanziarie in mano pubblica, la domanda che TUTTI dovremmo porci è se le imponenti disponibilità destinate alla locale Asl siano poi state impiegate specificatamente per l’uso previsto e non, come sta emergendo, per altri scopi e interessi ( partecipate, consulenze, fondi a pioggia in genere ).
Invito chi di dovere, associazioni, sindacati di categoria e liberi cittadini, ad organizzare, nelle modalità previste dalla legge, una manifestazione di protesta contro lo sfascio in essere nel nostro Ospedale.
E la “ PIAZZA”, l’agorà, dovrà essere il perimetro del nostro nosocomio.
Ci conteremo, non saremo pochi, manifesteremo anche per chi da una parte si interroga su un malessere evidente per poi, di fatto, rimanere tarpato dalla propaganda di chi mistifica secondo una logica di parte.