UGUALI PER UNA SOCIETÀ GIUSTA
di Massimo Di Paolo – Viene in mente la canzone degli Afterhours in Tutti gli uomini del presidente: “Sai piccina che ha nessuno frega, chi può nuota, chi non può annega”. Come stanno andando le cose nel mondo, in Europa, In Italia, in Abruzzo – si potrebbe andare ancora oltre…- sembra proprio che si stia tornando a un periodo storico dove la legge del più forte, dell’arroganza, della curvatura autoritaria, della diversità, delle classi sociali privilegiate, della disuguaglianza, dei diritti negati, sia cosa normale e che l’impegno, la “lotta”, i movimenti per cambiare la società in meglio, siano sempre più in disuso. Materiale da amarcord, residuati ideologici. La parità, l’equità, l’inclusione, le pari opportunità, chiacchiere per fumatori di hashish, per buon temponi dediti al far niente. La prospettiva è quella del si salvi chi può, tutti contro tutti: senza salvagente per chi non sa nuotare. La povertà in aumento o latente, il lavoro, che si dice in aumento, è quello da marginalità sociale, per segmenti di popolazione estrema, con retribuzioni povere o discontinue, per tipologie di famiglie già ai margini, prive dei più basilari sostegnisociali e assolutamente lontane da ogni forma di reddito da posizione appannaggio delle élite e delle nuove aristocrazie.Mutamenti sociali e di organizzazione sociale indotti: prima la globalizzazione, poi un liberismo economico senza controllo; oggi lo sviluppo tecnologico che alza muri invisibili e pone le nazioni una contro l’altra armate. Era il 1960 quando Elias Canetti pubblicava il suo “Massa e Potere”, profonda complessa e articolata opera sulle masse e sui processi di controllo.
Ormai i progressisti inseguono la destra e non fanno la sinistra con una frattura tra classi sociali e diritti soggettivi divenuta incolmabile. Si riparla di riarmo e i socialisti europei non sembra sappiano, o abbiano la voglia, di invertire la rotta.
In un contesto ormai così marginalizzante dove la forza e l’autoritarismo riprendono fiato gonfiando i muscoli, è difficile trovare lo spazio per decantare le ragioni e i significati di una distinzione politica. Resta lo spazio personale, quasi intimo, per nutrire una consapevolezza e un desiderio di società più giusta con un’agenda fatta di concretezza, di scelte utili e necessarie da attuare per realizzarla. Presi da queste osservazioni e da una cruda analisi della realtà che va sempre più conformandosi nel tempo, “Libri & Visioni” ha desiderato condividere con i propri lettori una scelta di lettura che possa suggerire un’alternativa, un approfondimento per risvegliare coscienze e diritti. Di Daniel Chandler “Liberi e Uguali” Editori Laterza.
Una sorta di invito a perseguire una nuova alleanza tra ceti, età, condizioni sociali. Un manifesto -nuovo- per contrapporsi al cinismo del più forte, per una sorta di ristrutturata utopia del vivere. L’autore, filosofo ed economista della London School of Economics, disegna e ricorda gli ingredienti necessari per una società più giusta con comportamenti, scelte, idee che si possono realizzare nei diversi ambiti. Una sorta di agenda ricca, diversificata e singolare: da leggere, ripetutamente. Un libro da far sedimentare dentro ognuno di noi, da diffondere, da proporre ai propri figli, nipoti, agli studenti sui banchi di scuola per dare significanza a quella “Educazione civica” ormai cenerentola tra altre. Un libro importante e ambizioso per rinvigorire i principi egualitari con cui imporre la personale resilienza, il proprio pensiero e la propria scelta di rappresentanza.