L’EPISTOLARIO DI MADAME: LETTERA AL SIR

Lettera al Sir, il suo amico di sempre.
Delicato Ser, lo specchio mi sta inondando di ricordi. Vedo il mio viso bello, i miei occhi lucenti, il mio corpo sempre avvenente, invitante, ma qualcosa mi frena la mente. Una nube di dentro, uggiosa, nera, avvilente. Ed ecco che, come la fisso, si riempie di immagini sfocate. Di persone che urlano e mi devastano con le loro offese. Mi dipingono come un mostro che ammalia e devasta. Una Circe che stimola maiali e che induce alla violenza. Questo son io nella realtà del mio vissuto, mio Sir? Ho regalato la vita a chi non vedeva in me la vita? Ho amato per donare solo piacere del corpo? E’ mai possibile che il mio animo non lo abbia mai visto nessuno? Chi sono stata, mio Sir? Che cosa ho trasmesso a costoro? Possibile che solo la mia bocca, il mio seno, il mio fondoschiena, la mia pelle candida han visto di me? Eppure ero pronta a tutto per amore. A tutto. Anche ad annullare me stessa e le emozioni profonde per una carezza, un sorriso, una parola delicata e gentile. Per amore ho solo seminato volgare violenza? Mi rifiuto di crederlo. Eppure mi sono sempre piegata ad ogni volere, ad ogni capriccio, a tutto quel che neanche una schiava avrebbe accettato. In questo mio sfogo epistolare, non è certo lo specchio il problema, ma il fatto che mi stia mettendo di fronte alla vita vissuta. Che mi stia svelando verità che non ero disposta ad accettare. C’è un domani per me, mio Sir? Riuscirò a far fiorire il mio prato interiore? Ho il dovere di provarci, di lottare, di affidarmi con fiducia a chi non vede in me solo carne. Ci proverò Ser, ci proverò con tutta me stessa.
Stammi vicino se puoi.
La tua Madame.

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