
Fedelissimo diario, il mio umore non sempre asseconda i bisogni interiori che pure avverto latenti. Ogni giorno che passa mi torna alla mente quel che tutti chiamano vissuto, ma che per me è solo la sequela di delusioni che oggi incomincio a pagare, anche per via dell’età. Lo sento ancora il bisogno d’amore. Ma non so riconoscerlo. Dopo anni e anni alla ricerca di un equilibrio speciale, vivo dentro solo temporali senza arcobaleni. Chi mi si avvicina lo scaccio in qualche modo. Mi nego al nuovo che pure mi si presenta. Eppure lo so che da qualche parte un uomo che mi dedichi un vero sorriso e che accarezzi dolcemente la mia anima deve esserci. La gaiezza dei 20 anni è alle spalle, quei mattini in cui credevo di poter conquistare ogni felicità, ora son privi di albe. Il mio cuore è gelido e la paura è in me. Nel ricevere versi al mattino rifletto, vorrei abbandonarmi, ma non riesco a rompere il guscio che mi tiene al sicuro. Verrà il tempo di nuovi mattini gioiosi, mio diario? Ho anche scacciato qualcuno che mi ha teso la mano. Mi ha parlato di dolcezza e di delicatezza. L’ho rifiutato con parole garbate, ma dure. Ed è qui che rifletto su me stessa. Su cosa hanno generato le tante delusioni vissute. Sono diventata schiava della paura, del dubbio, della salsedine che ha corroso parte della mia anima, una volta romantica. Caro diario, questo è il sunto di quel che non vorrei essere. Un corpo che si nasconde dietro al sorriso e al sarcasmo. Quel muro dove la solitudine interiore genera il lamento del cuore.
Madame
Terapia subito !