DI ORIO: LA SANITA’ PUBBLICA DISTRUTTA… L’ONCOLOGIA

di Ferdinando Di Orio
ex Rettore e Senatore della Repubblica
Grazie alla coerenza e alle convinzioni democratiche di mia moglie sono tornato ad incontrare la sanità pubblica ospedaliera. Purtroppo in particolare l’oncologia. Questa foto è di ieri,  identica  a quella di alcuni mesi fa . Io sono sempre sulle scale adiacenti ad una sala di attesa per i malati oncologici del Policlinico Umberto I di Roma . Aggiungo che anche in questa foto come già nella precedente ho fatto spostare pazienti e accompagnatori che erano seduti su quella scala per salvaguardare la loro privacy.
Siamo lì , ripeto pazienti e accompagnatori , perché la cosiddetta sala di attesa non ha sedie sufficienti per accogliere tutti soprattutto dopo che è stata chiusa una saletta attigua in cui oltre ad altre poche sedie c’erano anche due bagni chiusi da mesi perché “c’era un guasto”. Così i malati e gli accompagnatori che stazionano in attesa in media 4 / 5 ore al giorno  per ricevere la terapia, hanno perso da mesi ormai le sedie per sedersi e due bagni necessari per chi staziona in quella indefinibile sala di attesa . Chi chiede sedie per sedersi e bagni, reperibili attualmente solo nel piano sottostante, riceve da parte del personale sanitario dipendente in quella struttura solo risposte sgarbate, del tipo “così è e basta . Noi non possiamo farci nulla” .
Parlando del caso di mia moglie che seguo direttamente da quasi tre anni , ma non diverso da quello di tutti gli altri pazienti , riporto pro veritate quanto segue, precisando che, per onestà intellettuale, l’attuale stato della sanità pubblica non dipende solo dall’attuale Governo ma anche da tutti quelli di diversa ispirazione politica che lo hanno preceduto :
1) l’attività terapeutica di chemio e immuno terapia e’ svolta quasi esclusivamente da giovani medici specializzandi in oncologia con rarissimi o nessuno medico strutturato perché non ci sono risorse economiche da dedicare alle assunzioni di personale sanitario qualificato.
2) grazie a questi medici inesperti che non hanno raccolto il mio invito a curare una evidente malattia broncopolmonare ( quando ho chiesto queste cure mia moglie tossiva ossessivamente e compulsivamente da due mesi ), sono stato costretto a condurre mia moglie al pronto soccorso del policlinico Umberto I , semplicemente vergognoso per il modo con cui vengono trattati i malati che hanno la sventura di capitarvi , per curare una severa crisi respiratoria con sospetta embolia polmonare che dopo terribili 12 giorni con antibiotici e somministrazione di ossigeno ad alto flusso e’ stata molto parzialmente superata almeno in urgenza in ambienti ospedalieri totalmente disagiati . Le degenze dell’ospedale Umberto I sono l’unica cosa peggiore della sala di attesa dell’oncologia .
3) tutti i test diagnostici , analisi cliniche e radiodiagnostica, sono state svolte in strutture private perché altrimenti l’attesa nella struttura ospedaliera sarebbe stata dai 5 ai 6 mesi ( ma non era stata fatta una legge per abolire le liste di attesa ? )
4) per avviare i pazienti non esiste un contabilizzatore ma tutto viene svolto con bigliettini a mano inqualificabili e insondabili.
Se qualcuno leggendo questa mia nota, ritenendosi appartenente ad un “ceto privilegiato” , pensasse che qualora fosse affetto da un cancro, si rivolgerebbe alla sanità privata , mi dispiace deluderlo perché la sanità privata non accoglie gli inutili, costosi , premorienti malati oncologici perché semplicemente non rendono . Quindi vorrei che tutti, a qualsiasi parte politica appartengano, si adoperassero per far uscire dal burrone in cui è caduta la sanità pubblica perché tutti potrebbero trovarsi a far parte della popolazione che deve necessariamente rivolgersi ad essa.

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