RISO E CONTAMINANTI: MARCHI SICURI E QUELLI DA EVITARE

A cura del dott. Maurizio Proietti – Su richiesta dei lettori, approfondiamo un tema importante: il riso e la sua possibile contaminazione da pesticidi, metalli pesanti e altre sostanze pericolose. Questo alimento, essenziale per milioni di persone in tutto il mondo, può nascondere rischi per la salute, spesso sottovalutati. Vediamo i risultati di alcune recenti indagini, che aiutano a scegliere con consapevolezza.

Il riso: una fonte di nutrienti, ma anche di rischi

Il riso è uno dei cereali più consumati al mondo, con una produzione che supera le 40.000 varietà, ognuna caratterizzata da diverse forme, consistenze e proprietà nutrizionali. È una fonte preziosa di carboidrati e proteine, oltre a fornire vitamine e minerali come calcio, ferro, selenio e rame. Il riso integrale, ad esempio, è più ricco di fibre rispetto al riso bianco e offre un maggior contenuto di nutrienti essenziali. Tuttavia, nonostante i suoi benefici, il riso può essere soggetto a contaminazioni che lo rendono meno salutare. Tra i contaminanti più comuni si annoverano i pesticidi e i metalli pesanti, come l’arsenico e il cadmio, che possono penetrare nei chicchi durante la coltivazione, specialmente nelle risaie irrigate con acqua contaminata.

I pesticidi: una minaccia silenziosa

I pesticidi, utilizzati per proteggere le colture da insetti e malattie, possono lasciare residui sul riso, rappresentando un rischio per la salute umana. Secondo gli esperti, gli effetti variano a seconda del tipo di pesticida, della dose e della modalità di esposizione. Alcune sostanze chimiche, come la deltametrina e il tebuconazolo, sono particolarmente pericolose: la prima è tossica per le api e potenzialmente nociva per l’uomo, mentre la seconda può danneggiare la salute fetale e gli ecosistemi acquatici.

Metalli pesanti: un problema radicato

Il riso, coltivato in terreni irrigui, è particolarmente suscettibile all’assorbimento di metalli pesanti presenti nell’acqua o nel suolo. Tra questi, l’arsenico è un metallo tossico e cancerogeno, mentre il cadmio può provocare danni renali e ossei se assunto in grandi quantità. I test tedeschi riportano livelli allarmanti di questi metalli in diverse marche di riso, con una concentrazione maggiore nel riso integrale, poiché i contaminanti tendono ad accumularsi nella parte esterna del chicco.

Le analisi sui marchi: chi promuove e chi no

Indagini condotte da 60 Millions de Consommateurs in Francia e dalla rivista tedesca Öko-Test hanno analizzato decine di marche di riso, sia biologico che convenzionale, provenienti da paesi come Italia, Pakistan, Tailandia e Francia. Sono stati ricercati oltre 330 pesticidi, incluse sostanze vietate in Europa. Tra i risultati principali:

Marchi con residui pericolosi: alcune marche hanno mostrato tracce di bromopropilato(pesticida vietato) o livelli elevati di cadmio, superando i limiti di legge. Prodotti come il riso biologico Bio Village (E. Leclerc) contenevano tracce di piperonil butossido, un sinergizzante autorizzato ma comunque non ideale.
Prodotti bocciati: molti campioni sono stati penalizzati per la presenza di residui indesiderati, incluse sostanze classificate come potenziali interferenti endocrini.
Marchi consigliati: nonostante il panorama critico, ci sono esempi virtuosi. In Italia, il riso venduto da MD è stato valutato positivamente da Altroconsumo per l’assenza di contaminanti e l’ottimo rapporto qualità-prezzo. In Germania, il Golden Sun Bio Basmati Reis di Lidl ha ottenuto il punteggio “molto buono”.

Il ruolo dei consumatori e della produzione sostenibile

Il consumo consapevole può fare la differenza. Per proteggersi, è utile preferire marche con certificazioni di qualità e leggere le etichette con attenzione. Lavare il riso accuratamente e cuocerlo con molta acqua può aiutare a ridurre la presenza di contaminanti.

Tuttavia, il problema non si risolve solo con scelte individuali. È necessario un impegno collettivo da parte dei produttori e delle istituzioni per migliorare le tecniche di coltivazione e limitare l’uso di sostanze pericolose. Inoltre, la produzione intensiva di riso pone sfide ambientali, come il consumo d’acqua e l’emissione di metano, che richiedono soluzioni sostenibili.

Conclusioni: scegliere in sicurezza

Il riso rimane un alimento fondamentale, ma è importante fare scelte informate per minimizzare i rischi associati a pesticidi e metalli pesanti. I consumatori devono essere supportati da maggiori controlli e trasparenza da parte dei produttori. Con una maggiore consapevolezza e attenzione, possiamo continuare a gustare questo cereale in modo sicuro e sostenibile.

Se desiderate consultare i risultati completi delle analisi, potete visitare il sito ufficiale delle riviste che hanno condotto gli studi, come GreenMe. [*]

[*] https://www.greenme.it/lifestyle/sai-cosa-compri/pesticidi-e-metalli-pesanti-anche-nel-riso-biologico-i-risultati-shock-del-nuovo-test-tedesco/

Riferimenti

https://www.wineandfoodtour.it/riso-solo-queste-marche-non-contengono-pesticidi-li-trovi-a-meno-di-2-euro/

 

https://bibliotheque.60millions-mag.com/home/publication/shelf

 

https://www.60millions-mag.com/2024/01/25/40-riz-analyses-sans-pesticides-c-est-mieux-22545

 

https://www.greenme.it/lifestyle/sai-cosa-compri/il-miglior-riso-bio-in-commercio-lo-trovi-in-questo-supermercato-e-costa-solo-215-euro/

 

https://bibliotheque.60millions-mag.com/detail/publication/detail-top-right/665?issue_id=112106&switch_toc=archives

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