MARSILIO-MANNETTI: UN AFFRONTO CHE SCUOTE IL CENTRODESTRA ABRUZZESE

Il vertice di due giorni fa sulla gestione del buco della sanità ha fatto emergere un episodio che sta scuotendo la politica abruzzese e che potrebbe avere conseguenze ben oltre il tema fiscale. A far esplodere la polemica è stato un violento scontro verbale tra il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio (FdI), e il consigliere della Lega Carla Mannetti, ex capo di gabinetto e già responsabile del Dipartimento Trasporti.

La scena si è svolta in una sala del vertice, dove, urlando con rabbia, Marsilio ha rivolto a Mannetti parole che hanno lasciato tutti senza parole: “Alla prossima intervista ti prendo a calci nel c… e me lo posso permettere perché ti conosco da trent’anni”. La frattura tra i due, amici da tempo, ha lasciato attoniti i presenti, tra cui diversi esponenti di spicco della maggioranza di centrodestra.

Mannetti, visibilmente scossa, ha abbandonato il vertice dichiarando: “Io ho una dignità e me ne vado”, mentre Marsilio, infuriato, lanciava l’ennesima provocazione: “Adesso ci farai la tua lezione e ci spiegherai come facciamo ad evitare di pagare le tasse”. La tensione era palpabile, e il suo comportamento non è passato inosservato, nemmeno a Roma, dove la sua caduta di stile ha provocato una serie di reazioni.

Il vertice, che aveva come obiettivo la discussione sulla gestione del disavanzo sanitario, si è concluso con la decisione di aumentare le tasse per coprire un deficit di 67 milioni di euro. Questo, nonostante l’opposizione di buona parte della coalizione, compresa una parte di FdI, Forza Italia e l’assessore alla Salute Nicoletta Verì, che aveva proposto di trovare solo 20 milioni di euro.

La reazione politica è stata immediata: il centrosinistra ha convocato una conferenza stampa all’Aquila per criticare l’aumento delle tasse, denunciando come “un vergognoso fallimento della Giunta Marsilio” e accusando il governatore di mettere le mani in tasca agli abruzzesi. Il capogruppo del Pd, Silvio Paolucci, ha parlato di un’”incommentabile follia” in merito all’aggressione verbale, e ha sottolineato come l’Abruzzo stia diventando la regione con le tasse più alte d’Italia rispetto ai servizi offerti.

In un contesto del genere, Marsilio ha dovuto chiedere pubblicamente scusa a Mannetti, sebbene, secondo quanto emerso, le scuse non siano state direttamente rivolte alla diretta interessata, sottolineando ulteriormente le fratture interne alla maggioranza.

La Lega, che si è mostrata solidale con Mannetti, ha deciso di abbandonare il vertice, suscitando ulteriori frizioni all’interno di una coalizione che appare sempre più divisa. Il gesto di Marsilio, definito “incommentabile follia” da Paolucci, ha creato imbarazzo non solo tra i membri di FdI e Fi, ma anche tra i suoi alleati storici, mostrando un’incapacità di gestire la crescente dissonanza interna.

Il tema delle tasse sarà un argomento centrale nelle prossime settimane, con la stangata che, per i redditi sopra i 28.000 euro, potrebbe superare i mille euro annui. La decisione di Marsilio di andare avanti con l’aumento, nonostante le resistenze interne, lascerà sicuramente il segno su un centrodestra che, dopo questo ennesimo scontro, rischia di non essere più lo stesso.

L’assenza di alcune figure di spicco della maggioranza, come il consigliere di FdI Paolo Gatti e il capogruppo di Luciano Marinucci, ha reso evidente il malessere tra i ranghi di Marsilio. Alcune di queste assenze sono state percepite come una sfida al presidente, segno che la crisi interna del centrodestra è tutt’altro che risolta.

Nel frattempo, sullo sfondo, rimane la proposta dell’assessore alla Salute Verì, che aveva suggerito una spending review per trovare i 20 milioni necessari a evitare l’aumento delle tasse, proposta che, purtroppo per lei, è stata bocciata in favore di una misura fiscale impopolare, che ora sta alimentando le polemiche politiche.

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