EDILIZIA IN ABRUZZO: CRESCITA SOSTENUTA MA CON SEGNALI DI RALLENTAMENTO, TRA RICOSTRUZIONE E PNRR
L’industria delle costruzioni in Abruzzo si trova ad un bivio nel 2024, dove i segnali di crescita sono ancora visibili, ma con una crescente incertezza sul futuro. I dati regionali mostrano un settore che, seppur in espansione rispetto all’anno precedente, è destinato a rallentare nella seconda metà dell’anno a causa del venir meno di alcune misure a sostegno dell’edilizia. Una sfida che si pone in un contesto più ampio, dove a livello nazionale l’andamento dell’industria delle costruzioni ha registrato una flessione.
A livello nazionale, l’anno appena concluso ha segnato una riduzione del 5,3% negli investimenti in costruzioni, la prima battuta d’arresto dopo un triennio straordinario dal 2021 al 2023. Nonostante questo calo, il settore mantiene una resilienza, trainato principalmente dalle opere pubbliche e dal PNRR, che hanno fatto segnare un incremento del 21%. Tuttavia, la componente residenziale sta affrontando difficoltà, con una riduzione del 22% nelle opere di manutenzione straordinaria, dopo la fine del Superbonus 110%, e un calo del 5,2% nella nuova edilizia abitativa. La situazione non lascia indifferenti: il PIL nazionale è fermo ad un +0,5% nel quarto trimestre, ben al di sotto delle previsioni.
In Abruzzo, però, la situazione appare più favorevole. Secondo i dati delle Casse Edili, che monitorano salari, ore lavorate e imprese attive, il settore sta crescendo, seppur a un ritmo più lento rispetto al 2023. È importante notare che anche nella nostra regione si è registrata una flessione nel secondo semestre dell’anno, ma questa non ha inciso come nel resto d’Italia. Inoltre, il settore edilizio abruzzese continua a beneficiare delle ricostruzioni post-sisma e degli interventi finanziati dal Fondo Complementare, orientati al rilancio economico e sociale.
L’Abruzzo è stata anche una delle regioni più attive nell’utilizzo del Superbonus 110%, con un 6,4% di edifici che hanno beneficiato della misura, superiore alla media nazionale del 5,8%. Un dato che riflette l’importanza di questa misura nella regione, ma che anche evidenzia le sfide future, con la fine della sua applicazione ormai imminente.
Per quanto riguarda le opere finanziate dal PNRR, la nostra regione si allinea con la media nazionale, con il 38% dei cantieri aperti rispetto al numero di gare. Sebbene l’Abruzzo sia dietro rispetto al Nord (42%) e al Centro (40%), il ritardo è dovuto a lavori di maggiore valore e complessità, che richiedono tempi di attuazione più lunghi. Gli esperti prevedono un significativo incremento di lavori PNRR a partire dal 2025, grazie anche a misure che stanno cercando di superare le difficoltà amministrative, come quelle legate alla liquidità e ai controlli burocratici, affrontate dal Decreto MEF del 7 dicembre scorso.
Enrico Ricci, presidente di ANCE Abruzzo, ha commentato i numeri con ottimismo, sottolineando il contributo positivo che la ricostruzione post-sisma continua a dare al settore edilizio regionale. “Il nostro settore sta ancora beneficiando delle opere di ricostruzione legate al terremoto del 2009 e del 2016. Inoltre, il PNRR offrirà lavoro fino al 2026, ma è essenziale pensare anche al futuro”, ha dichiarato Ricci. Il presidente ha anche evidenziato l’importanza di concludere l’aggiornamento del prezzario unico del Cratere, ancora fermo al 2022, e la necessità di considerare i lavori del Superbonus anche nel 2025, con possibilità di completamento nel 2026.
Per mantenere i livelli di crescita e contrastare i segnali di rallentamento, Ricci ha sottolineato l’importanza di accelerare l’esecuzione dei lavori finanziati dai programmi FESR, FSC e quelli per la difesa del suolo. “Il dopo pandemia ha dimostrato chiaramente che, quando cresce l’edilizia, cresce anche il Paese”, ha concluso Ricci, guardando con fiducia a un futuro che, se supportato da interventi mirati, potrebbe continuare a regalare soddisfazioni all’intero settore delle costruzioni in Abruzzo.
In sintesi, il 2024 potrebbe segnare un anno di transizione per il settore edilizio abruzzese: pur mantenendo una crescita, l’attenzione sarà tutta rivolta agli sviluppi delle politiche di sostegno e agli investimenti pubblici che determineranno le prospettive future. L’Abruzzo ha ancora molte opportunità, ma il rischio di un rallentamento è tangibile senza adeguati interventi strategici.