TERZO POLO, L’EX VICE SINDACO MARINUCCI DIVORZIA DA BRUNO DI MASCI E SI CANDIDA CON IL CENTRODESTRA
Non c’è stato accordo sul candidato sindaco e l’ex vice sindaco Luciano Marinucci ha deciso di lasciare il Terzo Polo, aderendo al centrodestra. A sorpresa è stata questa la decisione dell’ex vice sindaco, storico esponente socialista, che sarà candidato al Consiglio comunale, nella lista Sulmona al Centro, con i civici che fanno riferimento all’ex assessore regionale Andrea Gerosolimo. Ma più che dal Terzo Polo il divorzio annunciato da Marinucci è con Bruno Di Masci, al quale è legato fin dagli anni Ottanta, da uno stretto sodalizio politico. Marinucci ha tenuto a precisare che nella sua decisione non c’è nulla di personale contro l’ex consigliere regionale ed ex sindaco, con il quale l’amicizia resta indiscussa. Ma non ha assolutamente condiviso la decisione di bocciare l’ipotesi di candidare a sindaco Di Ianni, che Marinucci ha sostenuto come volto nuovo della politica cittadina e giovane di belle speranze. “Altre ipotesi francamente non rappresentano novità e per questo ho deciso di abbandonare, con grande rammarico, il progetto Terzo Polo” aggiunge lo stesso Marinucci, inviando un suo personale “siluro” ad altre ipotesi di candidatura a sindaco che in questi giorni circolano nel Terzo Polo.
Si ma il Sindaco, naturalmente Sindaco, di Sulmona, con la figura da Sindaco e che sbaraglierà con una sola ritirata il dilettantismo degli avversari è solo e soltanto Bruno Di Masci
Davvero è l’unica figura che ha la capacità calibrata di garantire una imminente prosecuzione nel tempo per Sulmona. In questa eccedenza avicola di numerosi pollai tra capponi che si beccano e un pò troppe galline, in ambedue gli
schieramenti, si prefigurano possibili circostanze volatili che per molto tempo in aria non potranno stare..
Una citta’ diventata medrocre, senza regole di riqualificazione urbana, ambientale, industriale, e/o agricola, la correlativa politica non può che essere. mediocre anch’essa. Diamoci una svegliata a cominciare nell’eleggere trasversalmente i ns. rappresentanti regionali e politici, senza perderci nei meandri dei partiti e partitelli, di interesse solamente politici per gli altri e/o personali, e cominciare a renderci conto che da noi sono rimasti per lo più, solo pensionati. e l’economia si regge sul giro di spese di quest’ultimi……
Le solite liti inutili e, direi anche ridicole, tra gruppetti politici locali, per un potere, che per Sulmona non esiste, ne a livello regionale ne politico, ma solamente come appartenenza ai partiti per la sottoscrizione della propria tessera.
Non ci sarà mai una maggioranza a palazzo San Francesco, in grado di poter stravolgere il degrado attuale.